ON. VITTORIO MESSA

ON. VITTORIO MESSA

30 settembre 2008

alcune norme sul c d s art.173 comma 2^

Giudice di pace Roma sentenza 9468/04 del 22/01/2004L' art. 173 co. 2, C.d.S. vieta al conducente di far uso durante la guida di apparecchi radio o cellulari o cuffie auricolari, a meno che non si adotti un sistema di viva voce, oppure le cuffie consentano una normale percezione uditiva ad entrambe le orecchie e un normale utilizzo delle mani, che non ne risulti ostacolato.In caso di violazione di tale norma, la legge prevede la decurtazione di 5 punti dalla patente, nonche' sanzioni amministrative pecuniarie.La contravvenzione e' valida pero' soltanto se avviene l'immediata contestazione da parte delle forze dell'ordine. E' pertanto necessario che il conducente venga fermato e venga in effetti accertato il fatto, anche per dare la possibilita' di immediata "difesa" al conducente stesso.Non deve pertanto esserci alcun dubbio sul fatto contestato, e l'uso del cellulare da parte del conducente deve essere accertato nelle forme piu' idonee e certe possibili.Nel caso invece le forze dell'ordine non abbiano eseguito immediata contestazione, e non sussistano validi motivi per non aver contestato subito l'infrazione, l'art. 23 penultimo comma, della L. 689/81 prevede che il Giudice di Pace, a seguito del ricorso alla contravvenzione, annulli la contravvenzione stessa per mancanza di prove sufficienti.Nella sentenza de quo, l'agente di polizia aveva sanzionato un conducente in quanto alla guida con cellulare senza auricolare, senza pero' effettuare la contestazione immediata, adducendo come motivo a verbale che il veicolo non poteva essere arrestato in quanto si trovava ad eccessiva distanza dal posto di polizia.Il Giudice di pace, nella sentenza riportata sotto, accertanta la mancata contestazione immediata, e affermato che il motivo riportato, cioe' l'eccessiva distanza del veicolo, sia proprio in netta contraddizione con la possibilita' di accertare senza dubbio l'infrazione effettiva, ha dichiarato illegittimo e quindi annullato il verbale di contravvenzione.REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANOIL GIUDICE DI PACE DI ROMAha pronunciato la seguenteSENTENZAnella causa iscritta al N.° 51384/03 R.G.TRAXXX, domiciliato in Roma, Viale degli Ammiragli n. 46, presso lo studio del proprio procuratore e difensore avv. Simone PacificiRicorrenteCONTROSindaco p.t. del comune di Roma, domiciliato in Roma, Via del Campidoglio, 1ResistenteOGGETTO: Opposizione ex art. 23 L. 689/1981 avverso verbale di accertamento di violazione n. 300077171 allegato alla presente sentenza in copia conforme e della quale ne fa parte integrante.CONCLUSIONI. Come da verbale di causa.SVOLGIMENTO DEL PROCESSOCon ricorso depositato il 5/06/2003 il ricorrente di cui in epigrafe ha proposto opposizione avverso il provvedimento di cui sopra deducendone la illegittimità per mancata contestazione immediata ed illogicità della motivazione.Non si costituiva l'AmministrazioneAd istruttoria espletata, la causa è stata decisa come da dispositivo.MOTIVI DELLA DECISIONEL'opposizione è fondata e conseguentemente va accolta.Il ricorrente contesta di aver fatto uso del telefono cellulare, e la possibilità di accertamento da parte del verbalizzante per essere lontano dal posto di rilevazione.In fatto, il verbalizzante giustifica l'omissione della contestazione immediata per l'impossibilità di arresto del veicolo in quanto lontano dal posto di accertamento; tale circostanza lascia dubbi sulla sicura percezione dell'uso, da parte del ricorrente, di un telefono cellulare privo di auricolare o di sistema a viva voce. Nel dubbio, questo Giudice ritiene debba applicarsi l'art. 23, penultimo comma, della L. 689/81, come modificato dal D. Lgs. N. 507/1999.Le spese di causa come da dispositivo.PER QUESTI MOTIVIIl Giudice di Pace di Roma, nella persona dell'Avv. Fernando Savarese, definitivamente pronunciando ed in accoglimento della domanda proposta da XXX, dichiara illegittimo il processo verbale di contravvenzione e, per quanto di ragione, lo annulla.Condanna la resistente Pubblica Amministrazione al pagamento delle spese del presente giudizio liquidate in euro 200,00 per spese, competenze ed onorari, oltre IVA e CPA, da distrarsi in favore del procuratore dr. Simone Pacifici.Così deciso in Roma lì 22/01/2004IL GIUDICE DI PACEFernando Savarese

24 settembre 2008

acquistata nuova auto per...?... la Polizia Locale di Zagarolo


L'Amministrazione ha provveduto ad acquistare una nuova autovettura di servizio per la Polizia Locale.
Un passo decisivo per consentire alla Polizia Locale di espletare con maggiore efficienza i compliti istituzionali che è chiamata a svolgere nell'ambito del territorio comunale.
In questo caso e, salvo sorprese, non si può che elogiare l'attenzione dell'Amministrazione nei confronti della sicurezza del cittadino.
Una sola cosa non ci è chiara... come mai viene parcheggiata nell'area destinata alle autovetture di rappresentanza Comunali e non nei pressi del Comando della Polizia Locale?

19 settembre 2008

Piani di recupero per Valle Martella

Nel prossimo consiglio comunale saranno finalmente discussi i piani di recupero per Valle Martella già approvati nella deliberazione consiliare del 20.12.2007.

La Destra si augura che il Sindaco Sig. Leodori, in ossequio alle tante promesse elettorali, possa recuperare l'intero pratimonio edilizio edificato nella frazione di che trattasi.

Corre tuttavia l'obbligo di segnalare almeno due fatti inquietanti:

1) il Sindaco non ha tuttora provvisto a fornire una risposta all'interrogazione proposta da La Destra in merito allo stato generale dei Piani di Recupero per Valle Martella, presentata nel corso dell'adunanza consiliare del 30.7.2008. Di per sé nulla di grave, il primocittadino ormai da anni, ci ha abituati ad una stravagante interpretazione del vigente Regolamento Comunale per ciò che concerne i tempi di risposta alle interrogazioni proposte dai Consiglieri Comunali, salvo che tale "silenzio" non nasconda fatti e/o aspetti della vicenda a cui non voglia dare pubblicità;

2) l'articolo 33 della L. 47/1985 disciplina la cosiddetta "inedificabilità assolutà" caratterizzata dal divieto di edificare successivamente all’imposizione del vincolo, divieto non superabile nemmeno con il parere favorevole dell’Amministrazione di settore: “Le opere di cui all’art. 31 non sono suscettibili di sanatoria quando siano in contrasto con i seguenti vincoli, qualora questi comportino inedificabilità e siano stati imposti prima della esecuzione delle opere stesse:


a) vincoli imposti da legge statali e regionali nonché dagli strumenti urbanistici a tutela di interessi storici, artistici, architettonici, archeologici, paesistici, ambientali, idrogeologici;

b) vincoli imposti da norme statali e regionali a difesa delle coste marine, lacuali e fluviali;

c) vincoli imposti a tutela di interessi della difesa militare e della sicurezza interna;

d) ogni altro vincolo che comporti l’inedificabilità delle aree.

Ciò premesso, La Destra si augura che il Sindaco riuscirà a rispettare le tante promesse, ottenendo il recupero dell'intero patrimonio edilizio di Valle Martella senza creare disparità alcuna. Se ciò accadrà, come tutti ci auguriamo, La Destra non potrà che essere FAVOREVOLE all'attività portata avanti dall'Amministrazione nel corso del 2008. Naturalmente anche se ciò dovesse accadere, La Destra non cesserà di seguire con attenzione l'evolversi della situazione, poichè non è la prima volta che il Sindaco dichiara e garantisce solennemente e, poi in difficoltà, innesta la retromarcia, come accaduto, a titolo esplicativo, per le cosiddette Alte Professionalità oppure per l'eco-centro in loc. Colle Oliveto delle Scossite. Di contro, se predetti piani di recupero, andranno a "recuperare" solo una frazione del patrimonio edilizio, lasciando nella disperazione centinaia di famiglie, La Destra non potrà che dissentire da questo inqualificabile modo di fare politica basato su eterne promesse, superficialità ed approssimazione amministrativa.

Questa è la sola preoccupazione de La Destra; la tutela del territorio e del patrimonio edilizio Comunale e di tutti i cittadini ivi residenti.

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AMICI DI VALLE MARTELLA QUALI ATTI BISOGNA RICHIEDERE AL COMUNE SUI PIANI.

ECCOLI


AL SEGRETARIO COMUNALE
Dott. ssa Daniela Urtesi

AL SINDACO
Dott. Daniele Leodori


Oggetto: Richiesta ( Urgente ) atti / relativi al Consiglio Comunale del 24.09.2008.trattati al punto 4
ordine del giorno.
Piano Particolareggiato di Recupero di Valle Martella.

Ai fini dell’espletamento del proprio mandato consiliare, si richiedono i seguenti atti relativi alla deliberazione di Consiglio Comunale del 24/09/2009, trattati al punto 04 O. D. qui di
seguito riportati :

1) N.T.A . allegati del. Cons. n. 08 del 04.04.2008;
2) Nuove N.T.A a seguito osservazione regione lazio ;
3) Comunicazione Dip. Territorio Regione Lazio prot. n.23589/2008 del 04.06.2008,acclarata
al prot. Comunale posta in entrata n.12897 del 16.06.2008;
4) Delibera Consiglio Comunale n.08 del 04.04.2008;
5) Nota Regione Lazio prot. 21428 del 19.05.2008 acclarata al prot . Comunale con
n.0011404 del 22.05.2008;
6) Verbale Commissione Urbanistica Comunale n. 10 del 24.09.2008;
7) Nota Regione Lazio area 2b.05, n. 139600/ del 23.09.2008, acclarata al prot. comunale n.
0020238 del 23.09.2008;
8) Circolare Assessorato Urbanistica Regione Lazio n.6931 del 01.04.1993.-
9) Elaborato Grafico redatto A seguito di Osservazioni della Regione Lazio n.,139600 del
23.09.2008, quanto altro potrà meglio lumeggiare la deliberazione di Consiglio Comunale
sull'applicazione della legge 36/87;

La presente riveste carattere d'urgenza.

Cons. Cav. Mario PROCACCINI.

15 settembre 2008

Consiglio Comunale del 20.12.2007,approvazione Variante generale piani di recupero per Valle Martella

Consiglio Comunale del 20.12.2007Punto 1: Mi astengo in quanto l’avviso di affidamento incarico professionale per la redazione delle indagini geologiche/geognostiche per il piano di recupero di Valle Martella, le varianti urbanistiche delle zone di Colle Lungo e della Stazione delle FF.SS. di Zagarolo a firma del Geometra Fontana sono la testimonianza che la Variante Generale di PRG è un contenitore vuoto che potrà essere riempito solo che di volta in volta; ragion per cui discutere di un programma pluriennale di attuazione in esecuzione della variante significa parlare di un qualcosa che richiederà anni e danaro, da reperire, con il rischio che quello che viene progettato rimanga solo su carta e non accontenti che solo pochissime persone. Vero è che l’amministrazione comunale può ravvedersi in qualunque motivo e trattare da eguali tutti gli abusivi provvedendo al loro recupero è per questo che volendo ritenere che l’amministrazione agirà in buona fede e non volendo fare un processo alle intenzioni dichiaro di ASTENERMI.Punto 2: Mi astengo. Il piano per l’edilizia residenziale pubblica in località Colle Noce/Palazzola richiederà anni per essere realizzato e ciò che si vuole scongiurare sono intenti speculativi. Vero è che bisognerà vedere cosa farà l’amministrazione comunale per evitare che ciò accada e che volendo concedere il beneficio del dubbio al fine di consentire all’amministrazione di operare se questo è il suo intento per detti motivi mi ASTENGO.Punto 3 : Lei Sindaco vorrebbe che votassi contrario in modo da scaricare sul Consigliere Procaccini la responsabilità del mancato decollo della Variante di recupero di Valle Martella ma questa soddisfazione non gliela dò così come non mi abbasso a raccogliere la provocazione di fare denuncia perché non mi sono stati dati gli atti relativi alla variante per Valle Martella. Tali atti mi sono stati negati perché sapevate che studiandoli avrei potuto scoprire delle magagne grandi come case oppure che quello che si va a dire ai cittadini che possono costruire quando gli pare e che gli verranno rilasciati permessi di costruire con cui verrà recuperata la loro casa è solo propaganda politica in vista delle elezioni provinciali. Io non le darò questa soddisfazione. La responsabilità, se la variante per Valle Martella, in Regione, non verrà approvata deve rimanere tutta sua. A fronte della mancata visione degli atti relativi alla Variante per Valle Martella mi ASTENGO. Se è bravo salverà tutte le case di Valle Martella e allora avrà il meritato plauso della cittadinanza in caso contrario è giusto che a risponderne sia il responsabile. Quando si firmano cambiali in bianco come quella di promettere di salvare le case le cambiali vanno onorate e non si deve cercare di mascherare il proprio fallimento trovando un capro espiatorio in un consigliere comunale che ha il difetto, perché a questo mondo oramai è un difetto, di volere che ogni cittadino abbia ciò per cui lotta ogni giorno : la messa in regola della propria casa. Le ripeto e lo grido perché tutti possano sentire MI ASTENGO !!! L’approvazione del Piano di Recupero del Comprensorio di Valle Martella ai sensi della Legge 28/80 significa recupero alla luce del condono (cosiddetto dell’Onorevole Fini) che esclude le aree vincolate, il che significa che cosa?! Che nessuno viene sanato ?! e tutto ciò come si concilia con la variante di recupero per Valle Martella ferma in Regione ed in attesa di approvazione ?! e la propaganda politica con cui si rassicurano i cittadini che le loro case non verranno abbattute ?! il fatto che non si proceda a demolizioni non significa che si possa dormire sonni tranquilli se poi per quelle stesse case che sono abusive non vengono rilasciati ipermessi di costruire perché dietro l’angolo c’è la realtà dell’acquisizione del bene al patrimonio del Comune e la beffa per chi è in possesso di una casa non regolare è quella di entrare in banca, se ha bisogno di soldi, chiedere un mutuo e vederselo respingere perché la propria casa non è regolare . Sarebbe bene procedere al recupero di tutti gli abusivi senza che a beneficiare del permesso siano solo singoli individui, pluripossidenti che chissà potrebbero possedere anche in forza di discutibili titoli quali sentenze di usucapione.Punto 4: Non si dubita che i terreni gravati da uso civico siano alienabili lo consente la L. regionale n. 1 del 1986 però è, anche vero che, ai sensi della L.R. 18.02.2005 N. 11 di modifica nell’art. 1 del comma 4 dell’art. 8 della L.R. 03.01.1986 n. 1, come da ultimo modificato dall’articolo 8 della L.R. 27.01.2005 n. 6 “Non possono comunque essere alienati i terreni di proprietà collettiva (ad esempio del Comune) di uso civico ricadenti in aree sottoposte a vincoli imposti dalle leggi statali e regionali a tutela dei parchi e delle aree protette nazionali, regionali e provinciali, dei monumenti naturali, dei siti di importanza comunitaria e delle zone di protezione speciale”. La legge regionale citata prevede che la giunta regionale possa autorizzare l’alienazione di terreni di proprietà collettiva quando questi abbiano acquistato carattere e destinazione edificatoria in conformità al P.R.G. o altro strumento urbanistico. Premesso che:v l’alienazione può avvenire al valore venale dell’area che tenga conto dell’incremento di valore derivante dalla destinazione edificatoria, con il sistema del pubblico incanto o con attribuzione della proprietà di singoli lotti agli utenti, che si obblighino a destinare il lotto all’edificazione della prima casa ovvero alla edificazione di manufatti artigianali necessari per lo svolgimento della propria attivitàv Allo studio vi sono ancora tre varianti da far approvare : quella per Valle Martella, Colle Lungo e della Stazione delle FF.SS. di ZagaroloSorge spontaneo domandarsi quali siano i lotti interessati dagli usi civici, a chi appartengano e se i privati che traggano vantaggio da detta alienazione non siano una cerchia ristretta di persone, atteso che, se i terreni gravati dagli usi civici sono interessati da vincoli, non possono essere alienati. E’ un dubbio che solo il tempo e l’operato dell’amministrazione comunale potrà fugare ma stante la poca trasparenza di questa amministrazione comunale che non ha messo i cittadini in condizione di conoscere il contenuto della varianti su cui vuole che il presente consiglio esprima il voto ( quella per Valle Martella, Colle Lungo e della Stazione delle FF.SS. di Zagarolo ) si reputa opportuno astenersi per non dare manforte ad iniziative amministrative disastrose né per impedire laddove quello che si teme rimanga solo un sospetto di esercitare da parte dell’amministrazione un proprio diritto avallato dalla Regione Lazio.Chiedo che la presente dichiarazione di voto sia allegata alla delibera di questo consiglio comunale e trasmessa in allegato alla documentazione che sarà inviata ai competenti uffici regionali.Il Consigliere ComunaleCav. Mario ProcacciniPreciso per gli amici di Valle Martella che i piani di recupero non hanno efficacia da subito- Il Sindaco Leodori in Consiglio,SU MIA PRECISA RICHIESTA , ha precisato che non tutte le abitazioni presenti sul territorio di Valle Martella saranno oggetto di recupero e cioè SANATE. Per tanto cari amici vi invito a visionare e presentare osservazioni , per far valere i vostri diritti di cittadini che pagano le tasse.Le osservazioni sono semplici da presentare- se richiesto predisporrò un modulo di compilazione.Con stima -Auguri di buone festività.
Pubblicato da Mario Procaccini a 13.32 1 commenti

consiglio comunale del 19.12.07-Dichiarazione di voto .
Consiglio Comunale del 19.12.2007Punto 1: Mi astengo perché non è chiara la ragione del prelievo da detto fondo considerato che i prelievi dal fondo di riserva Ordinario sono consentiti solo nei casi in cui si verifichino esigenze straordinarie relative alla gestione corrente di bilancio o quando le dotazioni degli interventi di spesa corrente si rivelino insufficienti.Punto 2 :Voto Contrario in quanto detta amministrazione redige i bilanci ancor prima che venga approvata la finanziaria obbligandosi poi a fare la variazione di bilancio per adeguarsi alla normativa primaria esponendosi al rischio che venga compromesso il principio del pareggio.Punto 3: Mi astengo. Da applaudire l’iniziativa per la realizzazione del palazzetto dello sport esempio di struttura per il sociale che dovrebbe essere seguita da altre 100 eguali ma mi lascia perplesso che si stia realizzando il palazzetto con un progetto di variante urbanistica autonoma rispetto alla variante per Valle Martella. Ciò che significa ?! Che la variante per il palazzetto dello Sport si sa già che verrà approvata mentre la variante per Valle Martella no ?! E’ per questo che per realizzare il Palazzetto dello Sport si è fatta una variante autonoma ?! E allora i piani di recupero del Comprensorio di Valle Martella si vanno a far benedire ?! Le dico Sindaco che Lei deve far approvare i piani di recupero di Valle Martella, recuperando ogni singolo abusivo, quello stesso abusivo che si reca a votare e che paga le tasse, inserendo all’interno della variante di Valle Martella il palazzetto dello sport in modo che tutti siano tutelati non solo i giovani che vogliono svagarsi ma anche i padri di famiglia che vogliono avere una casa regolare.Se Lei sta approvando un piano di recupero per Valle Martella perché il Palazzetto dello Sport non è compreso nella variante di Recupero di Valle Martella ?! Cosa si nasconde nella variante ad hoc per il Palazzetto dello Sport ?!Punto 4 : L’impossibilità di aver una piena conoscenza in merito all’inserimento alla convenzione per la concessione del servizio di distribuzione del gas metano di un patto aggiuntivo mi porta, pur condividendo l’iniziativa per la concessione del servizio di distribuzione del gas metano, ad astenermi: pertanto, mi astengo.Punto 5: Mi astengo. Pur condividendo l’esigenza di dover rivedere da parte dell’amministrazione comunale le Entrate ritengo che esigenza primaria sia quella di fare in modo che i cittadini siano incentivati a pagare le tasse per un importo, se vogliamo, anche maggiore rispetto al passato ma a fronte di servizi che soddisfino le loro primarie esigenze, quale quello di mettere in sicurezza la circolazione, assicurare un servizio di raccolta dell’immondizia quotidiano, sistemazione dell’impianto idrico (ci sono colli che non hanno l’acqua potabile________) , sistemazione dell’impianto fognario ( non si dimentichi che per Valle Martella in alcune zone le fogne sono state realizzate con tubi che non sono di gress e l’ACEA vuole, al contrario i tubi di gress ); rilascio di permessi di costruire per le abitazioni, ancora abusive ed esistenti da oltre 30 anni.Punto 6: Voto Contrario alla modifica ed integrazione al Regolamento sull’imposta Comunale sugli immobili poiché credo che la cittadinanza non sia stata consultata né informata in merito alle modifiche sull’imposta sugli immobili. E’ inoltre indubbio che a fronte dei tagli dei finanziamenti dello Stato agli Enti locali, i Comuni, compreso Zagarolo, nel modificare il regolamento sull’imposta Comunale sull’ICI non potranno far altro che aumentare l’imposta cosa che non è accettabile a fronte delle ulteriore tasse che dovranno pagare i cittadini come sempre a fronte di servizi inadeguati.Punto 7 : Mi astengo. L’art. 14 del D.L. 28.02.1983 n. 55 convertito in legge 26.04.1983 n. 131 recita testualmente: “ I Comuni provvedono annualmente, con deliberazione, prima della deliberazione del bilancio, a verificare le quantità di aree fabbricabili da destinarsi alla residenza, alle attività produttive e terziarie ai sensi delle leggi 18.04.1962 n. 172 e successive modifiche e integrazioni, 22.01.1971 n. 865 e 05.08.1978 n. 457 che potranno essere cedute in proprietà o in diritto di superficie. Con la stessa deliberazione i Comuni stabiliscono il prezzo di cessione per ciascun tipo di area o fabbricato”.Per poter fare ciò il Comune avrebbe dovuto già avere approvate dalla Regione oltre la Variante Generale, in cui ricordo, non è compresa Valle Martella , i Piani Particolareggiati, attuativi della Variante Generale nonché la variante speciale per Valle Martella (ancora ferma in Regione chissà per quanto senza essere stata approvata) perché solo i piani attuativi della Variante Generale e la Variante, approvata dalla Regione, per Valle Martella individuano le aree di edilizia residenziale pubblica, le aree destinate alle attività produttive e terziarie e solo se in possesso di detti atti può ritenersi credibile la relazione con cui viene determinato il valore espropriativo per le aree di edilizia residenziale pubblica, attività produttive e terziarie su cui il presente consiglio è chiamato ad esprimersi.Punto 8: Mi astengo. Le dichiarazioni di intenti sono come i sogni, molto belli ma svaniscono come spray con il sorgere del giorno. Sarà il futuro a confermare se l’amministrazione è all’altezza degli obiettivi che si prefigge basta che si ricordi che può disporre dei fondi che a tal fine vengono stanziati dalla Provincia, Regione e Comunità Europea. E soprattutto si ricordi di rendere conto di come spende i soldi ai cittadini in nome dei quali amministra il territorio.Punto 9 : Chiedo il ritiro del punto n. 9 nella parte in cui prevede l’approvazione del bilancio di previsione del 2008. Tra le motivazioni che mi spingono a richiedere il ritiro del punto posto all’ordine del giorno vi è il fatto che non vi è un piano normativo certo ( in quanto la finanziaria 2008 non è ancora stata approvata) e pertanto chiedo che questo bilancio venga posticipato. Sottolineo in particolare che i bilanci di previsione possono essere approvati tre o quattro mesi dopo l’approvazione della finanziaria. Chiedo che la seguente richiesta venga messa a votazione. Per il resto esprimo voto contrario:Piacerebbe esprimere il proprio voto su cose serie e certe e non fumose come il bilancio di cui si chiede l’approvazione.Il Bilancio è di circa 20 mln di euro di cui le spese correnti sono circa 10 mln di euro e la rimanente somma, di altrettanti 10 mln di euro, è rappresentata da spese di gestione in conto capitale. Abbiamo spese certe che possiamo rilevare solo dal rendiconto del 2006.A sua volta il bilancio di previsione del 2006 era di circa 20 mln di euro poi tradottosi in 10 – 12 mln di euro disponibili sui 20 mln ipotizzati. Ciò significa che su 20 mln di euro l’amministrazione ha lavorato con 8 – 10 milioni di euro in meno. Ciò significa che il bilancio di 20 mln di euro non è veritiero perché disponibile sarebbe solo la metà della somma, se va bene. Non si può chiedere a questo consigliere di approvare un bilancio in cui si fanno calcoli di entrate astronomiche mai realizzabili perché oltre le entrate bisogna tenere conto delle uscite inevitabili come la somma rilevante che il Comune di Zagarolo deve al Comune di San Cesareo quale suo debitore in forza di un atto di precetto che ha il suo fondamento in un titolo (sentenza di condanna) passato in giudicato.Chiedo che la presente dichiarazione di voto sia allegata alla delibera di questo consiglio comunale .
Cons Cav Procaccini
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Il Sindaco ( Signor Dott Leodori Daniele )parla di silenzio assenso. per i piani di recupero per la frazione di Valle Martella, inviati alla Regione Lazio solo dopo l'interrogazione avanzata dal Consigliere Procaccini (:)
Caro Sindaco i pareri sui vincoli sono stati acquisiti ?
Caro Sindaco dia risposta all'interrogazione proposta da questo Consiglire nella seduta del 30.07.2008 che di seguito riporto """ Si interroga il Sindaco per sapere quando saranno efficaci i piani di recupero di Valle Martella, se sono stati inviati alla Regione Lazio ed il relativo stato dei vincoli"" Noi siamo in attesa delle sue risposte.
( alcune norme sul silenzio assenso-D.L. n.269/2003 )

11 settembre 2008

RIPRENDIAMOCI I NOSTRI VALORI

MOVIMENTO POLITICO “LA DESTRA”Gruppo Consigliare Zagarolo
ORA BASTA!!!!!
A CASA NOSTRA PRETENDIAMO -RISPETTO - SICUREZZA – LEGALITA’
E’ ormai indispensabile ridare a TUTTI gli abitanti di Zagarolo un consapevole e reale senso di SICUREZZA:
I Cittadini sono stanchi dello stato di abbandono in cui ci ha lasciato il menefreghismo di chi ci governa e dovrebbe fare i nostri interessi:
INVITIAMO tutte le ISTITUZIONI a garantire un’assidua ed incessante attività di controllo nei confronti della popolazione immigrata, divenuta ormai una comunità numerosa e nascosta all’interno della comunità ufficiale e visibile dei residenti:
SOLLECITIAMO l’Amministrazione comunale di Zagarolo ad incaricare ed impiegare la polizia urbana per svolgere indagini al fine di verificare costantemente :
QUANTI, QUALI E CHI siano realmente gli immigrati sul TERRITORIO ZAGAROLESE;
il numero degli alloggi dati in affitto; se la legislazione relativa alla vendita di bevande alcoliche sia realmente rispettata:
UN CITTADINO INSICURO E’ UN CITTADINO DEBOLE E SCHIAVO DELLA PAURA E QUINDI UN PAESE INSICURO E’ UN PAESE DESTINATO A SOCCOMBERE E SPARIRE !

BASTA CON LE SCUSE E LE PROMESSE !
VOGLIAMO RISPOSTE E FATTI CONCRETI !!!!
Cons Cav Procaccini Mario

Rotatoria incrocio L. Einaudi - V. Sassobello: dubbi e perplessità

Per l'opera in oggetto, apparentemente realizzata in modo difforme rispetto ai vari elaborati redatti dal Geometra a cui è stata assegnato l'incarico di progettazione, sicuramente non è necessario il Certificato di Regolare Esecuzione nè tanto meno il Certificato di Collaudo, poichè l'importo dei lavori non impone la redazione di nessuno dei due documenti.

Trattandosi tuttavia di un progetto non è chiaro in base a quale criterio sia stata liquidata la fattura alla ditta appaltante, senza aver previamente effettuato una verifica e, quindi redatto un apposito verbale, teso ad accertare la conformità dell'opera (struttura architettonica, arredo, materiali utilizzati, ecc.) rispetto al progetto redatto dal professionista e, presumibilmente, approvato dal Responsabile del competente Ufficio Tecnico Comunale.
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ESPOSTO DENUNCIA ALLA PROCURA DELLA REPUBLICA PRESSO IL TRIBUNALE DI TIVOLI

Oggetto: opere pubbliche in esercizio nell’ambito del Comune di Zagarolo sprovviste del certificato di collaudo

Il sottoscritto Mario Procaccini, nato a Cautano (BN) in data 8/7/1950 e residente in via di Colle Prato Nuovo, n. 111 – 00039 Zagarolo, in qualità di Consigliere Comunale del Comune di Zagarolo, espone e denuncia quanto segue.

In data 17 giugno 2008 inoltrava richiesta al Responsabile dell’Area Lavori Pubblici, Geom. Franco Pepe e per conoscenza all’Assessore ai Lavori Pubblici, Antonella Bonamoneta, al Comandante della Polizia Locale, Aniello Nunziata e al Sindaco Daniele Leodori di Zagarolo, prot. n. 0013275, tesa a ottenere la certificazione di collaudo e la composizione della relativa commissione, ai sensi dell’art. 28 della L. 109/94 e degli artt. 187 e segg. del D.P.R. n. 554/99, per le seguenti opere pubbliche realizzate nell’ambito del territorio di Zagarolo:

1) Tratto di strada in via Valle del Formale nella zona antistante agli impianti sportivi;

2) Rotatoria in prossimità dell’incrocio stradale tra via di Sassobello e via Einaudi, in località Valle Martella;

In data 23 giugno 2008, lo scrivente, acquisiva presso la segreteria municipale del comune di Zagarolo, nota di risposta resa dal Geom. Franco Pepe, prot. n. 0013599 del 20.6.2008 per mezzo della quale il medesimo comunicava che, il certificato di collaudo del nuovo tratto di strada realizzato lungo via Valle del Formale è in corso di redazione da parte dell’Ing. Claudio Mirti, mentre per l’opera sita in località Valle Martella, dichiarava di aver già prodotto copia della documentazione richiesta in data 9.6.2006, prot. n. 0020553.

Lo scrivente, precisa che, in predetta documentazione non ha rinvenuto il certificato di regolare esecuzione che, doveva essere prodotto dal progettista dell’opera e, sulla scorta del quale il responsabile del procedimento, Geom. Franco Pepe, poteva e doveva effettuare le necessarie verifiche.

CONSIDERANDO CHE:

Il nuovo tratto di strada di via Valle del Formale, nella zona antistante agli impianti sportivi, è stato aperto alla circolazione stradale nello scorso ottobre 2007;

Il costo dell’opera in parola è stato di gran lunga superiore a € 500.000,00 (*) e, conseguentemente, a mente del comma 3 dell’art. 141 del D. Lgs. 163/2006 (art. 28, L. 109/94) il certificato di collaudo non può essere sostituito con il certificato di Regolare Esecuzione reso dal direttore dei lavori;

Ai sensi dell’art. 28 della L. 109/94 e artt. Dal 187 al 210 del regolamento D.P.R n. 554/99 la mancanza del certificato di collaudo che attesta l’avvenuto collaudo dell’opera in questione, impossibilita l’ente locale comunale all’accertamento della conformità dell’opera rispetto ai patti contrattuali ed alle regole dell’arte. Pertanto in assenza di tale documentazione, non si comprende in base a quali criteri e normative di legge il preposto Ufficio comunale abbia potuto accertare la buona esecuzione dell’opera e liquidare il corrispettivo all’appaltatore;

La rotatoria realizzata in località Valle Martella, in prossimità dell’incrocio di via di Sassobello e via Einaudi è in esercizio da gennaio 2006, sebbene già a suo tempo fu oggetto di interrogazione da parte del sottoscritto, poiché realizzata in modo apparentemente difforme rispetto al progetto presentato dal Geom. Marano ed approvato dall’Amministrazione del Comune di Zagarolo;

L’importo corrisposto alla ditta appaltante per la rotatoria di Valle Martella è ben inferiore a € 500.000,00, quindi, nel caso specifico, a mente del comma 3 dell’art. 141 del D. Lgs. 163/2006, il certificato di collaudo può essere sostituito dal certificato di regolare esecuzione reso dal direttore lavori. Lo scrivente tuttavia evidenzia che nella documentazione fornita dal Geom. Franco Pepe, responsabile del procedimento in questione, tale documentazione non risulta presente.

TUTTO CIÒ PREMESSO

Il sottoscritto espone quanto sopra ai fini dell'accertamento delle eventuali responsabilità amministrative e penali in cui si ritenga possa essere incorso il funzionario responsabile dello svolgimento del procedimento in parola, della relativa istruttoria e della decisione conclusiva. In particolare, lo scrivente, non riuscendo ad ottenere informazioni rassicuranti circa lo stato dei collaudi per le opere pubbliche in oggetto né dal responsabile del procedimento Geom. Franco Pepe, né dall’Assessore ai Lavori Pubblici Antonella Bonamoneta (la quale condivide uno Studio Tecnico Commerciale con il Geom. Sandro Marano), né dal Sindaco Daniele Leodori si trova, suo malgrado, costretto a richiedere se, nei fatti esposti in narrativa, si ravvisino inadempienze e mancate verifiche che possano mettere a rischio la pubblica incolumità.
In particolare, lo scrivente, chiede di verificare se per le opere in parola, non esistano i presupposti per chiuderle al pubblico uso non avendo potuto il responsabile del procedimento, Geom. Franco Pepe, aver effettuato la necessaria verifica tesa ad accertare la buona esecuzione dell’opera, ai sensi degli articoli di legge richiamati in premessa, in quanto sprovvisto della necessaria documentazione di collaudo.

Il sottoscritto a norma degli artt. 90 e 408 C.P.P. chiede di essere informato dell'eventuale richiesta di archiviazione da parte del P.M.


Cons. Cav. Mario Procaccini

(*) il certificato di Collaudo è obbligatorio per opere pubbliche di importo superiore al milione di euro. Per importi contenuti tra 500.000 € e 1.000.000 € è facolta della stazione appaltatrice richiederlo.

Si allegano alla presente copia della seguente documentazione:

1) Richiesta tesa ad ottenere i certificati di collaudo per le opere in questione;
2) Risposta resa dal Geom. Franco Pepe, responsabile area Lavori Pubblici e Commercio del Comune di Zagarolo;
3) Documentazione resa dal Geom. Franco Pepe in data 20.6.2006.
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DANNO ERARIALE
Sentenza n. 176/2008 del 17 gennaio 2008 Sezione giurisdizionale per la regione Sicilia - Ente locale - Dipendente ufficio tecnico comunale - Incarico di direzione dei lavori - Irregolare esecuzione del contratto d'appalto - Negligenza grave del direttore lavori (false attestazioni) - Liquidazione del compenso per lavori superiori a quelli realmente eseguiti - Responsabilità - Sussiste * A cura dell’Ufficio StampaSEZIONE GIURISDIZIONALE PER LA REGIONE SICILIANAcomposta dai magistrati :dott. Salvatore G.Cultrera Presidente dott. Valter Del Rosario Consigliere dott. Roberto Rizzi Referendario ha pronunciato la seguenteSentenzanel giudizio di responsabilità iscritto al n. 47643 del l registro di segreteria, promosso dal procuratore regionale nei confronti di G. S., residente XX. Uditi alla pubblica udienza dell'11 dicembre 2007 il relatore, consigliere dott. Salvatore G. Cultrera, il pubblico ministero nella persona del vice procuratore generale dott. Giuseppe Aloisio. Visto l'atto di citazione in giudizio depositato il 4 giugno 2007. Esaminati gli altri atti e documenti di causaFATTOIl Procuratore Regionale ha convenuto in giudizio il geom. G. S., dipendente dell'ufficio tecnico del Comune di Augusta, nella qualità di direttore dei lavori, chiedendone la condanna al pagamento, in favore del Comune di Augusta della somma di € 4.584,00 oltre interessi legali e spese di giudizio.La somma anzidetta, considerata dal pubblico ministero danno erariale, rappresenta il maggior costo indebitamente pagato dal Comune per categorie di opere eseguite in quantità minori di quelle pattuite nel contratto di appalto dei lavori di ripristino della sede stradale del lungomare Granatello e dello scarico fognario a mare dell'ospedale civile “Moscatello” appaltati alla impresa OMISSIS di P. V...Il convenuto geom. S. è stato sottoposto a procedimento penale imputato del reato di falso ideologico per avere attestato nel certificato di regolare esecuzione che le opere realizzate dall'impresa OMISSIS di P. V. erano state eseguite a regola d'arte in conformità a quanto descritto nel consuntivo dei lavori; il che non rispondeva al vero.In effetti, dagli accertamenti tecnici eseguiti dal consulente tecnico del pubblico ministero penale, come si evince dalla perizia versata in atti, era emerso che i lavori in argomento presentassero gravi difformità, rispetto a quanto previsto nel contratto di appalto, che si rivelavano pregiudizievoli della funzionalità dei manufatti eseguiti. Le difformità erano da ritenere conseguenti, soprattutto, al fatto che era stato impiegato un quantitativo di conglomerato cementizio inferiore a quello riportato nel consuntivo dei lavori.Nella citata perizia tecnica si valutava che i lavori realmente eseguiti ammontassero a £ 22.833.982, con una differenza in meno di £ 8.875 972.( € 4.584,00 ), rispetto all'ammontare del costo liquidato dal S. nel certificato di regolare esecuzioneIl S. è stato condannato dal Tribunale di Siracusa con sentenza n.608 del 3 luglio 2003 alla pena di anni uno ( pena sospesa) per il reato ascrittogli. La Corte di Appello di Catania con sentenza n.1433 del 7 giugno 2005 ha confermato la condanna per falso ideologico riducendo la penna inflitta in primo grado a otto mesi. Avverso la sentenza d'appello il S. ha proposto ricorso per cassazione che sarebbe tuttora pendente.Il pubblico ministero contabile, a prescindere dall'esito finale del giudizio penale in cui risulta coinvolto il S., ritiene sussistenti i presupposti della responsabilità amministrativa contestata allo stesso nell'atto di citazione in quanto le minori quantità di opere eseguite, in confronto a quelle contrattualmente pattuite, risulterebbero pienamente accertate in base agli atti tecnici acquisiti dal giudizio penale. Il che renderebbe palese la non veridicità della regolazione esecuzione attestata nel relativo certificato redatto e sottoscritto dal S. nella qualità di direttore dei lavori. Il PM ha, quindi, ravvisato nel comportamento del S. l'elemento soggettivo della colpa grave, se non del dolo, come ingiustificabile negligenza nell'esercizio delle funzioni a lui attribuite. Nell'atto di citazione si conclude affermando che anche se il S. ( come da lui dichiarato nelle deduzioni ex art.5 legge 19/1994) si sia avvalso per il controllo e la misurazione dei lavori dela collaborazione di altro dipendente comunale con qualifica di operaio con funzioni di assistente tecnico, la sua responsabilità per colpa grave rimane integra essendo l'unico soggetto qualificato al rilascio del certificato di regolare esecuzione.Il Presidente della Sezione con atto n.12/2007 del 27 giugno 2007, ai sensi dell'art.55 del R.D. 1214/1934 come novellato dall'art.5, comma 8, della legge 19/1994, determinava la minor somma di complessivi € 3000 00 da pagare all'erario da parte del convenuto S. G. disponendo, in caso di sua mancata accettazione, la fissazione dell'udienza odierna per la trattazione del giudizio che ha avuto luogo non avendo l'intimato eseguito il pagamento . All'odierna udienza il pubblico ministero ha ribadito le conclusioni contenute nell'atto di citazione per la condanna del convenuto .DIRITTOIl collegio ritiene presenti nella vicenda oggetto del giudizio i presupposti soggettivi ed oggettivi ( condotta gravemente colposa, danno, nesso di causalità) per l'affermazione della responsabilità amministrativa del convenuto, dipendente del Comune di Augusta, in conformità alle conclusioni dell'atto di citazione. Prescindendo dalla condanna inflitta al S. dal Tribunale di Siracusa con sentenza n.608 del 3 luglio 2003 alla pena di anni uno ( pena sospesa) per il reato di falso ideologico, confermata dalla Corte di Appello di Catania con sentenza n.1433 del 7 giugno 2005, non ancora definitiva essendo pendente ricorso per cassazione, non può essere revocato in dubbio che i fatti attribuiti al convenuto risultano ampiamente provati dagli atti tecnici formati durante le indagini penali; tali atti sono stati versati dal pubblico ministero contabile nel presente giudizio. Dagli accertamenti eseguiti dall'ing.Sicari, consulente tecnico del pubblico ministero penale, riferiti nella perizia redatta in data 13 febbraio 1997, emergono in maniera incontrovertibile gravi difformità, rispetto a quanto previsto nel capitolato speciale d'appalto, nelle opere eseguite dall'impresa appaltatrice dei lavori, sotto la vigilanza del S., incaricato della direzione dei lavori. Le difformità, consistenti nell'impiego di un quantitativo di conglomerato cementizio notevolmente inferiore a quello riportato nel consuntivo dei lavori,. risultano, infatti, perfettamente visibili dai rilievi fotografici allegati alla calendata perizia tecnica dell'ing. Sicari. Il collegio, evocando il principio generalmente riconosciuto, come da giurisprudenza consolidata, della separatezza tra giudizio contabile e giudizio penale, rileva che le gravi difformità rilevate nella perizia del consulente tecnico costituiscono elemento di prova più che sufficiente per affermare autonomamente nel presento giudizio quantomeno la grave negligenza del convenuto direttore dei lavori se non, financo, una sua volontà dolosa, per avere rilasciato l'attestazione non veritiera di rispondenza delle categorie di opere eseguite alle quantità previste nel capitolato speciale d'appalto ( v. certificato di regolare esecuzione sottoscritto dal convenuto). Non ha valenza di attenuante dell'elemento soggettivo gravemente colposo la circostanza addotta dal S., comunque non dimostrata nei fatti, di essersi avvalso, per il controllo e la misurazione delle opere eseguite dall'impresa appaltatrice, della collaborazione di un operaio comunale con funzioni di assistente ai lavori che si sarebbe rivelato, poi, del tutto inaffidabile. Secondo il tassativo disposto delle norme in materia di lavori pubblici il certificato di regolare esecuzione resta un atto di esclusiva competenza del direttore dei lavori. Tranne le modeste variazioni in più o in meno nelle quantità delle singole categorie di opere eseguite, assolutamente fisiologiche per cui lecite nell'esecuzione dell'appalto di lavori, come è dato registrare generalmente nelle quantità riportate nello stato finale delle opere, sono, invece, indice di condotta gravemente colposa e negligente le false attestazioni del direttore dei lavori di conformità alle previsioni contrattuali di macroscopiche difformità relative a notevoli quantità di categorie di opere eseguite in meno rispetto a quelle pattuite, assolutamente pregiudizievoli della funzionalità dei manufatti realizzati. Conclusivamente il convenuto va condannato al pagamento della somma di € 4.584,00, oltre interessi legali, che rappresenta il maggior costo, causalmente riferibile alla condotta dello stesso convenuto, indebitamente pagato dal Comune di Augusta corrispondente alle minori quantità di categorie di opere in palese difformità dal contratto di appalto . P.Q.M.La Corte dei Conti - Sezione giurisdizionale per la Regione siciliana definitivamente pronunciando condanna il convenuto G. S. al pagamento in favore del Comune di Augusta della somma di € 4.584,00 oltre agli interessi legali decorrenti dalla data di pubblicazione della presente sentenza e fino al soddisfo.Condanna il convenuto al pagamento delle spese di giudizio in favore dello Stato che si liquidano in € 118,04.Ordina che, ai sensi dell'art. 24 del RD 12 agosto 1933, n.1038, copia della presente sentenza sia trasmessa dalla Segreteria in forma esecutiva all'ufficio del Pubblico Ministero, affinché,quest'ultimo curi l'inoltro alle amministrazioni interessate per l'esecuzione in conformità a quanto disposto dal DPR n.260/ 1998. Così deciso in Palermo nella camera di consiglio dell'11 dicembre 2007.Depositata nei modi di legge Palermo, 17 gennaio 2008
13 settembre 2008 16.10

10 settembre 2008

COME NASCE VALLE MARTELLA.

Come nasce VALLE Martella:

- atto n.1 ) in data 11 gennaio 1964 si costituisce il "CONSORZIO VALLE MARTELLA"
- atto n. 2 ) Delibera di giunta Comunale n. 329 del 27.12.1966,presa d'atto della costituzione del Consorzio- da parte della giunta -formale approvazione Costituzione del Consorzio Valle Martella.
- atto n.3 ) delibera di Consiglio Comunale n.41 del 16 dicembre 1968, Il consiglio boccia la delibera di giunta- n. 329 del 27.12.1966,Consiglieri presenti in aula n. 18 ,Favorevoli 11- contrari 7,
-segue-
Scuola Valle Martella ?

IL MINISTRO: "CONSULENZE ILLEGITTIME? PAGHINO AMMINISTRATORI"

Le consulenze illegittime le pagheranno gli amministratori che le hanno autorizzate. E' quanto affermato dal ministro per la Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, nel corso della trasmissione 'Panorama del giorno' su Canale 5, precisando che solo le consulenze comunicate al suo ministero saranno considerate legittime. "Quelle non comunicate - ha spiegato Brunetta - le pagheranno gli amministratori, che dovranno rimborsare le risorse spese, perche' non potevano essere spese visto che non c'era trasparenza". Brunetta ha inoltre ricordato che si sta solo "rispondendo a una legge che prevede che tutte le consulenze avviate dalla pubblica amministrazione dovranno essere comunicate al mio ministero, per poi essere presentate al parlamento. La legge c'era e io ho ottemperato". Quanto al passato, il ministro dice: "la legge c'era , io l'ho trovata. Ho quindi ottemperato ad un obbligo di legge, ho fatto una comunicazione e li presento al Parlamento ma prima di presentarli li metto nel sito del mio ministero in modo che tutti possano vedere come nel loro piccolo, grande o medio comune o nella loro regione cosa fa la pubblica amministrazione, di chi si avvale, perche' si avvale di quei professionisti o collaboratori e per quali ragioni. Lo ripeto ancora - prosegue - se un comune ha bisogno di un geologo per capire se c'e' o non c'e' una frana e non ha il geologo in casa, benissimo che si prenda il geologo. Ma se il comune deve dare una consulenza per organizzare le fioriere attorno alle strade e cosi' via - si chiede Brunetta - e' mai possibile che tre le centinaia di migliaia di dipendenti del comune non ci sia un impiegato, un funzionario, un tecnico che sappia organizzare le fioriere?" -- (AGI) - Roma, 10 set. -