ON. VITTORIO MESSA
28 dicembre 2008
23 dicembre 2008
danno ambientale
REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANOLA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONEComposta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Udienza pubblicaDott. DE MAIO Guido - Presidente - del 29/05/2008Dott. FIALE Aldo - Consigliere - SENTENZADott. MARMO Margherita - rel. Consigliere - N. 01388Dott. MARINI Luigi - Consigliere - REGISTRO GENERALEDott. GAZZARA Santi - Consigliere - N. 003563/2008ha pronunciato la seguente:SENTENZAsul ricorso proposto da:MARINO STEFANO, N. il 09/07/1962;avverso la SENTENZA del 15/11/07 GIP TRIBUNALE di PAOLA;Visti gli atti, la sentenza denunziata e il ricorso;Udita in pubblica udienza la relazione fatta dal Consigliere Dott. MARMO MARGHERITA;Udito il Pubblico Ministero in persona del Sostituto Procuratore Generale dott. IZZO GIOACCHINO, che ha chiesto l'annullamento con rinvio;Udito il difensore avv. CESELLATO Mario che ha chiesto l'accoglimento del ricorso.SVOLGIMENTO DEL PROCESSOCon sentenza pronunciata il 15 novembre 2007, all'esito di rito abbreviato, il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Paola dichiarava Stefano Marino responsabile del reato di cui agli artt. 54, 1161 cod. nav., per aver occupato mq 118 circa di suolo demaniale, ricadente nel foglio di mappa n. 11, particella 4 N.C.T. del Comune di Falconara Albanese, senza aver preventivamente chiesto ed ottenuto la prescritta concessione da parte dell'Autorità amministrativa competente, mediante le seguenti opere: mq 118 circa di area pavimentata, asservita e recintata da muretto in calcestruzzo e sovrastante ringhiera in ferro con cancello d'ingresso pedonale in ferro, il tutto adibito a giardino privato, (per fatto accertato in Torremezzo di Falconara Albanese il 14 marzo 2003) e, con la concessione delle attenuanti generiche e la diminuente per la scelta del rito, lo condannava alla pena di Euro 300,00, di ammenda, oltre che alle spese di giudizio.Ha proposto ricorso per cassazione l'imputato chiedendo l'annullamento della sentenza impugnata per i motivi che saranno nel prosieguo analiticamente esaminati.MOTIVI DELLA DECISIONEL'imputato premette in fatto che in data 11 giugno 1969 Massimo Marino aveva acquistato dalla società Petramale - Librandi - Catalano - PLC Costruzioni l'appartamento con giardinetto, non figurante in catasto perché accessorio dell'appartamento confinante con demanio marittimo.L'appartamento ed i relativi accessori erano stati costruiti in forza di regolare concessione edilizia rilasciata dal Comune in data 27 febbraio 1967 e dichiarati abitabili in data 7 maggio 1968. Successivamente, con verbale del 9 luglio 1972, il delegato di spiaggia del Comune di Paola aveva riferito che Massimo Marino aveva occupato una certa quantità di terreno demaniale adibendolo a giardino e recintandolo con muretto. Sulla scorta di tale supposta notizia era emesso decreto penale di condanna e, a seguito di opposizione, il pretore di Paola aveva emesso sentenza di assoluzione per non aver commesso il fatto.Dopo 18 anni, in data 14 novembre 1991, l'Ufficio del Registro di Paola aveva notificato a Massimo Marino e ad altri nove proprietari di altrettanti immobili adiacenti intimazione a pagare, ai sensi del combinato disposto dell'art. 1219 c.c., comma 1 e art. 2943 c.c., u.c., per abusiva occupazione di mq 2153 di suolo demaniale in Falconara Albanese, giusta intendentizia n. 13651/85/3 dell'11 giugno 1987 e n. 24237/P 4/3/83 del 3 marzo 1984. Il Marino si era opposto a tale richiesta producendo anche la sentenza di assoluzione del 16 novembre 1973.Nelle more del procedimento di opposizione il Marino, con atto pubblico di donazione del 12 novembre 1992, aveva trasferito l'immobile ad Antonella Marino.L'Ufficio del Registro di Paola, a seguito dell'esame dell'opposizione, in data 21 settembre 1993, aveva notificato all'opponente ed agli altri interessati un provvedimento di revoca dell'intimazione precedentemente inviata.In data 28 dicembre 1998, con atto a rogito per notaio LANZILLOTTI Stefania, MARINO Stefano, l'attuale imputato aveva acquistato l'immobile con relativi accessori dalla precedente proprietaria. Anche in tale rogito l'appartamento veniva indicato come confinante con il demanio marittimo.Nella compravendita si dava atto, tra l'altro, della esclusiva proprietà del bene da vincoli e dal diritto di terzi.Successivamente il 27 luglio 2005, con ordinanza n. 131 il responsabile dell'Ufficio Tecnico del Comune aveva ingiunto a Marino Stefano la demolizione ed il ripristino dello stato dei luoghi. A seguito del ricorso presentato da Stefano Marino, il TAR Calabria, in data 1 dicembre 2005, aveva accolto l'istanza di sospensione del provvedimento amministrativo, ritenendo sussistente il fumus di fondatezza anche in ordine alla prima censura con la quale si evidenziava, tra l'altro, l'incertezza esistente in ordine alla natura demaniale dell'area.Nonostante tale situazione, in data 11 giugno 2007, il Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Paola, a seguito della richiesta presentata dal Pubblico Ministero, aveva emesso nei confronti di Stefano Marino decreto penale di condanna al pagamento di un' ammenda di Euro 200,00, in relazione al reato di cui al capo di imputazione e a seguito di opposizione, il 15 novembre 2007, il Giudice per le Indagini preliminari aveva emesso l'impugnata sentenza di condanna.Premette inoltre il ricorrente che non vi era agli atti alcun elemento dal quale risultasse il carattere demaniale dell'area, che la costruzione era regolarmente assentita da concessione edilizia rilasciata dal Comune di Falconara Albanese il 27 febbraio 1967 e dichiarata abitabile con decorrenza 7 maggio 1968.Inoltre le autorità competenti non avevano proceduto alla delimitazione del demanio marittimo in contraddittorio con i privati che potevano avervi interesse, come loro imposto dall'art. 32 cod. nav., e dall'art. 58 del relativo regolamento e la demanialità dell'area non appariva neppure ricavabile sulla scorta di caratteristiche naturali specifiche.Va aggiunto che esso ricorrente non aveva mai posto in essere alcuna occupazione abusiva ma aveva acquistato l'area nello stato di fatto e di diritto in cui si trovava.Dall'atto di provenienza non risultava infatti in alcun modo la demanialità dell'area ed egli non aveva posto in essere alcuna variazione o mutamento della stessa.In proposito non risultava conforme a verità quanto asserito dal giudice di merito, secondo cui egli aveva asservito l'area a giardino della sua abitazione, in quanto, fin dall'inizio, l'area era accessorio dell'abitazione acquistata. Non vi era quindi alcun miglior godimento o comunque un facere da parte di esso ricorrente che giustificasse l'imputazione.In tal senso aveva motivato il pretore di Paola nella sentenza del 16 novembre 1973 e comunque tale assoluzione avrebbe dovuto essere presa in considerazione dal giudice di merito per escludere l'elemento psicologico del reato.Inoltre il Tribunale di Paola era stato chiamato a decidere su identica questione, avente soltanto diverso soggetto imputato, a seguito del medesimo sopralluogo, ed aveva ritenuto che il Comune di Falconara era concessionario dell'area di cui si contestava l'abusiva occupazione e pagava rituale concessione del suolo. Aveva quindi ritenuto che ogni profilo di illiceità dovesse necessariamente comportare la conoscenza di eventuali patologie del rapporto fra l'ente concessionario ed il soggetto occupante e che, in assenza di tali elementi, l'imputato avrebbe dovuto essere assolto con formula ampia.Inoltre il GIP aveva acquisito agli atti la deliberazione del Consiglio Comunale n. 18 del 2 luglio 2004, avente ad oggetto Concessioni demaniali per uso non turistico ricreativo - Determinazione del Consiglio, dalla quale risultava che il Comune di Falconara Albanese era concessionario dell'area demaniale marittima di mq 62.874 ricadente a monte del lungomare di Torremezzo, riportata in catasto al foglio 5 particella 1 foglio 11 particelle 4 - 104 (foglio 11 particella 4) e tale area non era stata neppure correttamente identificata nel capo di imputazione. Tanto premesso il ricorrente lamenta, con il primo motivo, la violazione di cui all'art. 606 c.p.p., lett. b), (inosservanza o erronea applicazione della legge penale ovvero di altre), con riferimento agli artt. 54 e 1161 cod. nav., e la mancanza contraddittorietà ed illogicità della motivazione risultante dal testo del provvedimento impugnato.Deduce il ricorrente che dalla ricostruzione della vicenda doveva del tutto escludersi in radice la possibilità di muovere qualsiasi censura all'imputato, quanto meno sotto il profilo dell'elemento soggettivo, con riferimento agli atti che avevano preceduto l'acquisto del bene.Diversamente si sarebbe stato in presenza di responsabilità oggettiva, estranea al nostro ordinamento giuridico. In proposito la motivazione in ordine alla circostanza che egli si era difeso in sede amministrativa, sicché era a conoscenza dell'arbitrarietà dell'occupazione, da un lato era sconfessata dal provvedimento cautelare del TAR Calabria, che riconosceva la fondatezza delle censure esposte nel ricorso presentato dall'imputato, dall'altro giungeva al paradosso che difendersi contro un provvedimento amministrativo illegittimo sia una prova della colpa in capo all'imputato.Il motivo è fondato.La motivazione della sentenza in ordine all'elemento soggettivo del reato è infatti incongrua, in quanto il GIP deduce che l'imputato era a conoscenza dell'arbitrarietà dell'occupazione, stante l'ordinanza ingiunzione di demolire le opere abusive emessa nei suoi confronti in data 27 luglio 2005, senza considerare che l'imputato Marino aveva acquistato l'immobile da terzi e si era opposto al provvedimento ritenuto illegittimo.Tale opposizione al provvedimento ritenuto illegittimo non può infatti configurare sussistenza della coscienza e volontà di violare la norma penale.Inoltre, nella motivazione, il giudice di merito avrebbe dovuto approfondire la questione relativa alla posizione di concessionario dell'area da parte del Comune e alla situazione giuridica del dante causa dell'attuale imputato.L'elemento soggettivo del reato contravvenzionale viene infatti meno quando il difetto di coscienza dell'antigiuridicità del fatto non derivi da ignoranza della legge ma sia stato determinato da una situazione non ricollegabile alla volontà del soggetto e questo dimostri di aver fatto tutto il possibile per uniformarsi alla legge. Come ha precisato questa Corte (v. per tutte Cass. Pen. Sez. 3^ sent. 30 giugno 1986, n. 10898) "nei reati contravvenzionali non è ravvisabile la colpa allorquando la condotta dell'agente riveli una volontà contraria alla violazione di legge, per essersi adeguata a circostanze di apparente legalità che inducano un uomo di comune diligenza a ritenere lecita la propria azione od omissione". L'accoglimento del primo motivo di ricorso assorbe il secondo, con il quale il ricorrente lamenta la violazione di cui all'art. 606 c.p.p., lett. b, in relazione al reato di cui all'art. 1161 cod. nav., deducendo che era stata posta come pena base pecuniaria una pena superiore al massimo edittale, ed il quarto, con il quale il ricorrente lamenta la violazione di cui all'art. 606 c.p.p., lett. b), con riferimento all'art. 162 c.p., e art. 687 c.p.p., ora D.P.R. n. 313 del 2002, art. 5, lett. d) e la mancanza ed illogicità della motivazione risultante dal testo del provvedimento. È invece infondato il terzo, con il quale il ricorrente lamenta la violazione di cui all'art. 606 c.p.p., lett. B), in relazione alla maturazione del termine di prescrizione della fattispecie contravvenzionale contestata, tenuto conto della natura permanente del reato (v. per tutte Cass. Pen. Sent. 6 novembre 2003, n. 47436, P.G. in proc. Armanno).Va quindi annullata la sentenza impugnata, con rinvio al Tribunale di Paola per nuovo esame in ordine alla sussistenza dell'elemento soggettivo del reato alla luce del principio di diritto sopra enunciato.P.Q.M.Annulla la sentenza impugnata con rinvio al Tribunale di Paola. Così deciso in Roma, il 29 maggio 2008.Depositato in Cancelleria il 24 luglio 2008
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COMUNICATO STAMPA -Pubblicato dal Consigliere PROCACCINI Mario
27 ottobre 2008
Piazza di Vittorio prima 12000, poi 80000,cosa significa tutto questo "ASSESSORE bonamoneta ?
Egregio Assessore BONAMONETA, le sembra normale tutto ciò oppure cè qualcosa che non quadra ?
Appena può e senza fretta, ci faccia sapere!
http://marioprocaccini.blogspot.com/2008/10/morti-bianche-riflessioni-dellamico.html
http://marioprocaccini.blogspot.com/2008/10/morti-bianche-riflessioni-dellamico.html
VALLE MARTELLA PLESSO SCOLASTICO SICURO CHE L'IMMOBILE FA PARTE DEL PATRIMONIO COMUNALE ?
L'assessore BONAMONETA risponde .....
Come volevasi dimostrare ! L'Assessore non è a conoscenza che il plesso scolastico ancora oggi è di proprietà del signor FRANCISCI Carlo.Penso che sia opportuno che l'assessore consulti la sentenza n.1778/96 del tribunale civile di Roma emessa nell'anno 2000, affinchè si renda conto di come sono stati spesi i soldi del contribuente e come è stata raggirata la legge regionale del 1993.
25 ottobre 2008
USOCAPIONE ?ASSESSORE BONAMONETA QUESTE FOTO COSA SONO ?
ASSESSORE BONAMONETA MA LEI LO SA CHE ACEA NON ESISTE PIU' ?
http://
http://ladestrapervallemartella.blogspot.com/2008/10/rassegna-stampa.html
24 ottobre 2008
TERRITORIO ZAGAROLESE
(vedi anche...Intervento socio-assistenziale a favore di una persona non identificata)
....è questa la raccolta differenziata?22 ottobre 2008
VALLE MARTELLA"PRESUNTA SPECULAZIONE EDILIZIA " ?
"PRESUNTA SPECULAZIONE EDILIZIA " ?
Ø Lo scrivente, in qualità di consigliere comunale del Comune di Zagarolo, da oltre due anni e mezzo, propone interrogazione in merito ai piani di recupero tesi al “recupero” di tutti i fabbricati ad uso abitativo e commerciale, edificati oltre trent’anni/quaranta fa nella frazione di Valle Martella di Zagarolo;
Ø Nel corso del consiglio comunale, del 29.12.2007, dopo svariati decenni di immobilismo da parte delle varie Amministrazioni di sinistra e centro sinistra succedutesi nell’ambito del Comune di Zagarolo, venivano finalmente approvati i piani di recupero nella frazione di che trattasi;
Ø Nell’ambito del Consiglio Comunale del 30.07.2008, lo scrivente, non riuscendo ad ottenere alcun tipo di rassicurazione da parte del Sindaco Sig. Leodori, proponeva ulteriore interrogazione orale, tesa ad ottenere precisi chiarimenti in merito allo stato dell’arte dei predetti piani, ovvero finalizzata ad ottenere informazioni circa il recupero dell’intero patrimonio edilizio esistente in località Valle Martella.
Ø I piani di Recupero per Valle Martella, approvati nella seduta consiliare del 29.12.2007, venivano trasmessi alla Regione Lazio solo a seguito dell’interrogazione orale summenzionata, poiché i medesimi risultano acclarati al protocollo dell’Ufficio di Segreteria della Regione, in data 01.08.2008, protocollo reg. Lazio, n. 139600. Ne consegue che, il Sindaco Sig. Daniele Leodori, per motivi non meglio specificati, non ha provveduto a trasmettere i piani di recupero a seguito dell’adunanza consiliare del 29.12.2007 sebbene, i medesimi, fossero stati formalmente approvati a seguito della suddetta adunanza;
Ø Il Regolamento Comunale prescrive che le risposte alle interrogazioni devono essere rese nel corso del successivo Consiglio Comunale, se questo ricade entro i trenta giorni dall’inoltro dell’interrogazione, o, dopo trenta giorni, qualora in tale lasso di tempo non ne sia convocato un altro. Orbene, in data 04.08.2008, è stato convocato un successivo Consiglio Comunale e, comunque i trenta giorni sono scaduti il 30.8.2008. Tuttavia, il Sindaco Sig. Leodori, non ha provveduto a fornire risposta all’interrogazione proposta, violando conseguentemente il Regolamento Comunale, complice anche l’inerzia del Presidente del Consiglio e del Segretario Comunale che non hanno sollecitato in alcun modo il Sindaco al rispetto del Regolamento in questione;
Ø Nel corso della Conferenza dei Capigruppo del Comune di Zagarolo, tenutasi in data 15.09.2008, a seguito di puntuale domanda posta dallo scrivente in merito allo stato dei piani di recupero per Valle Martella, il Sindaco, rispondeva che non aveva ricevuto risposta dalla Regione Lazio e, quindi, ai sensi di una normativa non meglio specificata, sosteneva che può ritenersi applicabile il cosiddetto “silenzio-assenso” che, da quanto risulta allo scrivente (combinato disposto dei commi 1 e 4 della L. R. n. 36 del 02.07.1987), non risulta applicabile alla specie di che trattasi. In ogni caso, eludendo nuovamente la domanda posta e, l’interrogazione proposta in data 30.07.2008, rifiutava di fornire ulteriori informazioni lasciando ampi dubbi interpretativi sia sul reale stato dei summenzionati piani di recupero che sulla veridicità delle informazioni fornite, atteso peraltro che, il medesimo, in molteplici circostanze ha reso risposte confusionarie e contraddittorie, come accaduto di recente per l’istituzione delle Alte Professionalità in ambito Comunale, le indennità corrisposte ad un ristretto numero di dipendenti Comunali, o, la stravagante nomina a vicesegretario di un dipendente sprovvisto nei prescritti requisiti.
Tutto ciò premesso, preso atto dello stato confusionario della situazione e, dei reiterate rifiuti nel fornire delucidazioni da parte del Sindaco in merito alla questione di che trattasi, lo scrivente nutre legittime perplessità sia in merito alla fondatezza normativa del “silenzio-assenso” che alla percentuale del patrimonio edilizio che potrà essere recuperato, atteso che nella località di Valle Martella esistono numerosi vincoli sia di natura idrogeologica che archeologica. Peraltro, ammesso che per la specie in esame possa applicarsi il combinato disposto dei commi 1 e 4 della L.R. 36/87, questo impone che le deliberazioni di consiglio devono essere inviate entro 60 giorni dalla data di deliberazione di controdeduzioni alle opposizioni e l’approvazione si concretizza trascorsi 120 giorni senza aver ricevuto osservazioni da parte della Regione (silenzio-assenso). Nella fattispecie, entrambi i due vincoli temporali, per quanto esposto in premessa, non sono stati rispettati e, dunque, l’intero procedimento per i piani di recupero di Valle Martella andrebbe ripetuto ex-novo a causa del negligente e discutibile modo di gestire l’Ente da parte del Sindaco.
Il Gruppo Consiliare de La Destra per Zagarolo aveva richiesto il recupero dell’intero patrimonio edilizio nella frazione in parola, ma stante l’ingiustificata inerzia palesata dall’Amministrazione nel corso del 2008 teme che, il recupero in oggetto, semmai ci sarà, andrà a beneficiare una piccola percentuale del patrimonio edilizio lasciando nella disperazione le numerose famiglie che abitano da decenni in predetta località.
Cons. Mario Procaccini
ALCUNE NORME.
Il P.P. una volta redatto, viene adottato con delibera del consiglio comunale.
Poi depositato per pubblicazione per 30 giorni.
Vengono effettuate le osservazioni durante questi 30 giorni e per i successivi 30 giorni.
Si avvia la fase delle controdeduzioni con successivi rigetti e accoglimenti. Il pacco viene trasferito in Regione.
La giunta regionale ha quattro possibilità:
non approva e lo ritrasmette in comune;
apporta modifiche sostanziali, il comune deve ripubblicare;
apporta modifiche non sostanziali e approva il piano;
approva il piano.
Dato che l'iter è lungo e macchinoso, si rende necessario salvaguardare il P.P., tramite il sindaco, davanti a richieste di trasformazione del territorio in contrasto con il P.P. adottato.
Queste misure di salvaguardia hanno la durata di 3 anni.
parere regionale
REGIONE LAZIO
DIPARTIMENTO TERRITORIO
Direzione Regionale Territorio e Urbanistica
________________________________________________________________________________________________________________________
Via Giorgione, 129 – 00147 Roma Tel. 06.51681
Roma, lì ………………………..
Comune di S. Angelo Romano (RM)
Oggetto: Riscontro quesito circa l’interpretazione dell’art. 4 della L.R. n. 36/87.
In riscontro al quesito di cui all’oggetto, si ritiene di dover condividere l’interpretazione
fatta propria da codesto Comune in ordine all’ultimo comma dell’art. 4 della L.R. n. 36/87.
Infatti, la laconica disposizione secondo cui “trascorso detto termine gli strumenti
urbanistici attuativi si intendono approvati” - la quale, per così come formulata, non sembra adombrare la necessità di un ulteriore intervento da parte dell’Amministrazione comunale(come espressamente previsto, in ipotesi concettualmente analoga, per es. dall’art. 19 delD.P.R. 8 giugno 2001, n. 327) che chiuda il procedimento – depone indubbiamente a favore della soluzione prospettata.
In altre parole, il silenzio tenuto dalla Regione nel periodo di tempo (120 gg.) a questa assegnato per l’approvazione per piano urbanistico attuativo, acquista un suo specifico valore provvedimentale, concretandosi in un implicito atto di assenso, che è, di per sé, bastevole a completare la fattispecie.
Fermo quanto sopra, appare indiscutibile la generale opportunità che il comune adotti, in tali fattispecie, un atto ricognitivo dell’intervenuta approvazione dello strumento urbanistico a seguito dell’infruttuoso decorso dei termini, al fine di dar contezza ai diretti interessati nonché ai terzi dell’approvazione medesima.
Il Direttore
21 ottobre 2008
Rassegna stampa
Egregio direttore,
le scrivo per mettere al corrente i suoi tanti lettori di uno degli ultimi successi conseguito dal gruppo consiliare de La Destra che umilmente rappresento nel comune di Zagarolo. Con il consueto pragmatismo vengo immediatamente al sodo, evitando di perder tempo con le consuete filastrocche demagogiche a cui, da diversi anni, la maggior parte degli esponenti politici gabinei hanno abituato i suoi gentili lettori. Ciò premesso intendo parlarle della vicenda relativa alle “strampalate” indennità di posizione conferite dal Sindaco di Zagarolo Daniele Leodori ai sette Responsabili di Area comunali, a decorrere dal 1.1.2006, inquadrati in Cat. D, di cui uno solo in possesso di diploma di laurea e, al Responsabile dell’Ufficio di Supporto del Sindaco di importo pari a 16.000,00 euro.
Per dovizia di cronaca, ritengo opportuno rammentare che all’indomani delle elezioni Politiche del 2006, vinte dal centro-sinistra per una manciata di voti, il Sindaco di Zagarolo ha pubblicato una deliberazione di Giunta comunale per mezzo della quale conferiva ai sette Responsabili di Area summenzionati, una indennità di posizione pari al massimo dell’importo previsto dal CCNL per gli enti locali per le cosiddette Alte Professionalità. Dalla stessa deliberazione, inoltre, si desumeva che un provvedimento analogo era già stato disposto a favore del Responsabile dell’Ufficio di Supporto del Sindaco, dipendente comunale con contratto di lavoro a tempo indeterminato, inquadrato in Cat. C1, per motivazioni non meglio specificate. L’inciso di cui sopra teso ad evidenziare la coincidenza delle date, può sembrare eccessivamente di dettaglio, ma sa com’è, a pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca!
Da allora, gentile direttore, ho proposto tre interrogazioni consiliari oltre svariate richieste di chiarimento all’ex Direttore Generale Dott. Piero Pescatori, al Sindaco Leodori e, negli ultimi tempi, anche al nuovo Direttore Generale Dott. ssa Daniela Urtesi finalizzate a far chiarezza in merito alla legittimità di predette indennità e se, provvedimenti analoghi, fossero stati disposti o pianificati anche per i restanti dipendenti comunali. Di contro, nel corso di questi anni, ho ricevuto risposte contraddittorie, superficiali, irridenti o prive di fondamento giuridico. Stanco di tale inqualificabile comportamento dell’Amministrazione, recentemente, ho deciso di rivolgermi al vice prefetto di Roma, Dott. Ferdinando Santoriello il quale, preso atto delle numerose e gravi anomalie di carattere amministrativo, ha denunciato il Sindaco Leodori alla Procura della Corte dei Conti di Roma. Quest’ultimo, dopo anni di spavalderia e d’intollerabili atteggiamenti di supponenza, complice anche l’appoggio indiscriminato di un paio di esponenti politici di “finta” opposizione, inizialmente eletti nella fila dell’UDC in seguito folgorati dai circoli della Brambilla e, recentemente, auto-proclamatosi gruppo misto verso il Popolo delle Libertà sebbene già severamente “bastonati” dal capogruppo del PdL di Zagarolo Dott. Salvatore Genovese, si è improvvisamente ravveduto sul modo “stravagante” di gestire l’Ente ed ha immediatamente disposto, a far data dal 1.8.2008, il ripristino delle Posizioni Organizzative in luogo delle Alte Professionalità, avviando allo stesso tempo uno sciagurato procedimento finalizzato al recupero delle indennità indebitamente erogate ai summenzionati dipendenti.
Giova a tal proposito evidenziare che, nonostante la denuncia ricevuta dal vice prefetto Dott. Ferdinando Santarello, il Sindaco si è ben guardato dal descrivere il caotico stato in cui ha trascinato il comune di Zagarolo nel corso degli ultimi otto anni, evitando di rappresentare che l’indennità corrisposta al Responsabile dell’Ufficio di Supporto del Sindaco, dapprima di 16.000,00 euro annui e dopo la denuncia del vice prefetto, improvvisamente adeguata a 12.500,00 euro, non è applicabile al dipendente in questione come, d’altronde, si è ben guardato dal riferire che, in spregio alle più elementari norme del buon governo amministrativo, lo scorso febbraio, ha nominato vice segretario generale un dipendente comunale sprovvisto dei prescritti requisiti e, con il supporto del medesimo, ha illegittimamente approvato diverse dozzine di deliberazioni di Giunta Comunale con ripercussioni sull’erario tuttora da scoprire e quantificare. Le garantisco che stiamo parlando solo della punta di un enorme iceberg, poiché la pessima amministrazione Leodori è ancora tutta da raccontare. A tal proposito, nel prosieguo, mi riprometto di ragguagliarla circa i numerosi affidamenti fiduciari disposti dal Sindaco, non di rado, senza il necessario avallo dei preposti Uffici Comunali, della famigerata Commissione Edilizia Comunale che esercita un controllo capillare su qualsivoglia attività di carattere urbanistico, dei recenti piani di recupero per Valle Martella che risolvono poco o nulla alla popolazione ivi residente oppure del progetto della raccolta differenziata portato avanti a colpi d’improvvisazione come attesta, a titolo esplicativo, la scelta del sito su cui realizzare l’ecocentro, dapprima allegramente identificato in una zona distante circa 8-9 Km dal centro storico in loc. Colle Oliveto delle Scossite e, a seguito di interrogazione alla Provincia di Roma proposta dall’On. Buontempo, immediatamente spostato in un sito posto a circa 3 Km dal paese in loc. Prato Giordano.
Egregio direttore, ad ogni buon conto, consapevole della buonafede dei dipendenti comunali in questione, mi sono prontamente attivato con la dirigenza del partito che rappresento a Zagarolo, nonché con i preposti organi ispettivi, affinché a pagare dei tanti errori sopra esposti siano solamente il Sindaco Daniele Leodori, l’ex Direttore Generale Piero Pescatori e, se ne ricorreranno i presupposti, il Collegio dei Revisori dei Conti che, da quanto risulta allo scrivente, ha per anni tollerato le palesi violazioni di natura patrimoniale e contabile, decidendosi a richiamare il Sindaco al ripristino della legalità, solo a seguito dell’intervento del vice prefetto di Roma Dott. Ferdinando Santoriello.
Intendo precisare che tutto ciò, è stato portato avanti con lo spirito di ripristinare la legalità ed il buon governo amministrativo nell’ambito del Comune di Zagarolo, da troppi anni allo sbaraglio a causa di una gestione amministrativa approssimativa, arrogante, rappresentativa solo di sé stessa e dei propri accoliti e, assolutamente sorda alle esigenze elementari del cittadino. Proprio nei confronti di quest’ultimo, lo scrivente, consapevole dei doveri insiti nel mandato di consigliere comunale di minoranza, non vuole né intende mettere la testa sotto la sabbia e far finta che nulla stia accadendo in questi anni di ingiustificabile e sfrontata illegalità messa in atto dall’allegra Amministrazione Leodori.
10 ottobre 2008
PIANI DI RECUPERO PER VALLE MARTELLA- TAGLIO DEI LINEARI DEI COLLI
AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE ZAGAROLO
AL SEGRETARIO GENERALE D.SSA. DANIELA URTESI
AL RESPONSABILE AREA IV^ sig. FONTANA
OGGETTO:- richiesta notizie-. Piani di recupero per Valle Martella.
CONSIDERATO che gli atti necessari per l’espletamento del proprio mandato consiliare vengono frequentemente forniti con grave ritardo, le risposte alle interrogazioni sistematicamente violano i tempi e le modalità prescritte nel Regolamento CONSILIARE e che la recente nomina del Segretario Generale Dott. ssa Daniela Urtesi , non ha nella sostanza, modificato le pessime abitudini acquisite dall’Amministrazione con la compiacenza dell’ex Direttore Generale, Dott. Piero Pescatori.Lo scrivente, a tal proposito, non può esimersi dallo stigmatizzare l’inqualificabile comportamento del Sindaco che, a distanza di OLTRE un anno, non ha ancora provveduto a fornire risposta all’interrogazioni orale presentata nel corso dell’adunanze assembleari.PREMESSO che con l'approvazione del Piano di Recupero (Valle Martella)e per le osservazioni presentate la Regione ha prescritto (OLTRE il taglio dei lineari dei Colli )che per la zona Valle Martella si stima una cubatura aggiuntiva di 150.000 mc mentre per le osservazioni una cubatura di 110.000 mc.Pertanto complessivamente la nuova cubatura di incremento risulterebbe di 762.000 mc, corrispondente a 7620 abitanti da insediare e pertanto superiore a quella prevista pari a 5895 abitanti.Al fine di ricondurre il giusto incremento volumetrico nella presente variante, si è "proceduto a correzione d’ufficio in ciascuna sottozona." CIO’ PREMESSO si RICHIEDE alla S.V. la conoscenza delle correzioni fatte d'ufficio dalla Regione Lazio al fine di capire:!)- come Valle Martella è stata inglobata nel dimensionamento della Nuova Variante di Piano;!)- come sono state corrette le nuove zone d'espanzione.La presenta riveste carattere d’urgenzaCons. Cav. Mario Procaccini
7 ottobre 2008
SOLLECITO RISPOSTA INTERROGAZIONI PROPOSTE CONSIGLIO COMUNALE DEL 30.07.2008.
AL SIGNOR PREFETTO DELLA PROVINCIA DI ROMA
AL SEGRETARIO GENERALE D.SSA. DANIELA URTESI
AL RESPONSABILE AREA IV^ COMUNE DI GEOM. FONTANA
AL COMANDANTE DELLA P.M UFF. DI P.G. ANIELLO NUNZIATA.
OGGETTO:-SOLLECITO RISPOSTA INTERROGAZIONI PROPOSTE
CONSIGLIO COMUNALE DEL 30.07.2008.
CONSIDERATO che gli atti necessari per l’espletamento del proprio mandato consiliare vengono frequentemente forniti con grave ritardo, le risposte alle interrogazioni sistematicamente violano i tempi e le modalità prescritte nel Regolamento CONSILIARE e che la recente nomina del Segretario Generale Dott. ssa Daniela Urtesi , non ha nella sostanza, modificato le pessime abitudini acquisite dall’Amministrazione con la compiacenza dell’ex Direttore Generale, Dott. Piero Pescatori.
Lo scrivente, a tal proposito, non può esimersi dallo stigmatizzare l’inqualificabile comportamento del Sindaco che, a distanza di OLTRE due mesi, non ha ancora provveduto a fornire risposta all’interrogazione orale presentata nel corso dell’adunanza assembleare del 30.07.2008 in merito allo stato della proprietà del terreno distinto in catasto al foglio 46 part.79 e, del Segretario Generale che non si è imposta nei confronti del medesimo al fine di far rispettare le regole stabilite dai vari Regolamenti Comunali.
CONSIDERANDO INOLTRE che le risposte alle interrogazioni proposte dallo scrivente, non di rado, sono incoerenti, contraddittorie, confusionarie ecc. costringendo, lo scrivente, a doversi rivolgere agli organi prefettizi al fine di ottenere risposte ragionevoli, con spiacevoli conseguenze nei confronti di terzi (ad es. diversi impiegati comunali) coinvolti, loro malgrado, in predetta mala gestione.
TUTTO CIO’ PREMESSO lo scrivente, suo malgrado, è nuovamente costretto a comunicare al Signor. Prefetto il mediocre andamento di qualche Ufficio Comunale, l’inqualificabile comportamento dell’Amministrazione e, purtroppo, anche l’insoddisfacente contributo reso dal nuovo Segretario Generale nell’imporsi e nel far rispettare i vigenti Regolamenti Comunali E , a sollecitare le risposte all’interrogazioni proposte durante il Consiglio Comunale del 30.07.08.-
Alla presente si allega:-
Nota interpretativa sullo stato dei luoghi del distributore Carburanti di via Valle Del Formale.-
Estratto copia verbale cons. com. del 30.07.08.
Cons. Cav. Mario Procaccini
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OGGETTO:-Nota interpretativa “ Richiesta Chiarimenti”
A seguito di sopralluogo effettuato con tecnico di fiducia, presso la stazione di servizio denominata API, sita in Zagarolo, Via Valle del Formale, per meglio lumeggiare la posizione della particella 79 del Foglio 46, di proprietà del Comune di Zagarolo, lo scrivente Consigliere Comunale PROCACCINI Mario, coadiuvato come sopra, ha appurato, che tale particella è stata occupata dalla stazione di servizio totalmente nel modo seguente:
parzialmente dalle tre uscite carrabili (non escluso l’eventualità del posizionamento dello stesso impianto GPL su tale appezzamento);
mentre nella restante parte sono stati realizzati dei muri di contenimento, da un lato, e dall’altro un marciapiede con all’interno aiuola con giardino ornamentale , dove sono presenti alberi di alto fusto che erano presenti ancor prima che venisse realizzato l’impianto di distributore carburanti, che come risulta noto, è stato realizzato nei primi anni 2000.
E’ doveroso precisare che durante il sopralluogo è stato altresì rilevato che il posizionamento di tutto l’impianto ed in special modo ove insiste il locale bar, ed ove insisteva l’autolavaggio di recente rimosso (cosa che fa pensare privo di necessaria autorizzazione), lo stesso è ubicato sotto il costone tufaceo non rispondente alle normative di sicurezza come previsto nella normativa antisismica, in particole la completa non messa in sicurezza del costone sovrastante la stazione stessa.
Si voglia dare riscontro sull’esatta applicazione della legislazione vigente.
Il Consigliere Comunale
Procaccini Mario.
30 settembre 2008
alcune norme sul c d s art.173 comma 2^
24 settembre 2008
acquistata nuova auto per...?... la Polizia Locale di Zagarolo
L'Amministrazione ha provveduto ad acquistare una nuova autovettura di servizio per la Polizia Locale.
Un passo decisivo per consentire alla Polizia Locale di espletare con maggiore efficienza i compliti istituzionali che è chiamata a svolgere nell'ambito del territorio comunale.
In questo caso e, salvo sorprese, non si può che elogiare l'attenzione dell'Amministrazione nei confronti della sicurezza del cittadino.
Una sola cosa non ci è chiara... come mai viene parcheggiata nell'area destinata alle autovetture di rappresentanza Comunali e non nei pressi del Comando della Polizia Locale?
19 settembre 2008
Piani di recupero per Valle Martella
La Destra si augura che il Sindaco Sig. Leodori, in ossequio alle tante promesse elettorali, possa recuperare l'intero pratimonio edilizio edificato nella frazione di che trattasi.
Corre tuttavia l'obbligo di segnalare almeno due fatti inquietanti:
1) il Sindaco non ha tuttora provvisto a fornire una risposta all'interrogazione proposta da La Destra in merito allo stato generale dei Piani di Recupero per Valle Martella, presentata nel corso dell'adunanza consiliare del 30.7.2008. Di per sé nulla di grave, il primocittadino ormai da anni, ci ha abituati ad una stravagante interpretazione del vigente Regolamento Comunale per ciò che concerne i tempi di risposta alle interrogazioni proposte dai Consiglieri Comunali, salvo che tale "silenzio" non nasconda fatti e/o aspetti della vicenda a cui non voglia dare pubblicità;
2) l'articolo 33 della L. 47/1985 disciplina la cosiddetta "inedificabilità assolutà" caratterizzata dal divieto di edificare successivamente all’imposizione del vincolo, divieto non superabile nemmeno con il parere favorevole dell’Amministrazione di settore: “Le opere di cui all’art. 31 non sono suscettibili di sanatoria quando siano in contrasto con i seguenti vincoli, qualora questi comportino inedificabilità e siano stati imposti prima della esecuzione delle opere stesse:
b) vincoli imposti da norme statali e regionali a difesa delle coste marine, lacuali e fluviali;
c) vincoli imposti a tutela di interessi della difesa militare e della sicurezza interna;
d) ogni altro vincolo che comporti l’inedificabilità delle aree.
Ciò premesso, La Destra si augura che il Sindaco riuscirà a rispettare le tante promesse, ottenendo il recupero dell'intero patrimonio edilizio di Valle Martella senza creare disparità alcuna. Se ciò accadrà, come tutti ci auguriamo, La Destra non potrà che essere FAVOREVOLE all'attività portata avanti dall'Amministrazione nel corso del 2008. Naturalmente anche se ciò dovesse accadere, La Destra non cesserà di seguire con attenzione l'evolversi della situazione, poichè non è la prima volta che il Sindaco dichiara e garantisce solennemente e, poi in difficoltà, innesta la retromarcia, come accaduto, a titolo esplicativo, per le cosiddette Alte Professionalità oppure per l'eco-centro in loc. Colle Oliveto delle Scossite. Di contro, se predetti piani di recupero, andranno a "recuperare" solo una frazione del patrimonio edilizio, lasciando nella disperazione centinaia di famiglie, La Destra non potrà che dissentire da questo inqualificabile modo di fare politica basato su eterne promesse, superficialità ed approssimazione amministrativa.
Questa è la sola preoccupazione de La Destra; la tutela del territorio e del patrimonio edilizio Comunale e di tutti i cittadini ivi residenti.
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AMICI DI VALLE MARTELLA QUALI ATTI BISOGNA RICHIEDERE AL COMUNE SUI PIANI.
ECCOLI
AL SEGRETARIO COMUNALE
Dott. ssa Daniela Urtesi
AL SINDACO
Dott. Daniele Leodori
Oggetto: Richiesta ( Urgente ) atti / relativi al Consiglio Comunale del 24.09.2008.trattati al punto 4
ordine del giorno.
Piano Particolareggiato di Recupero di Valle Martella.
Ai fini dell’espletamento del proprio mandato consiliare, si richiedono i seguenti atti relativi alla deliberazione di Consiglio Comunale del 24/09/2009, trattati al punto 04 O. D. qui di
seguito riportati :
1) N.T.A . allegati del. Cons. n. 08 del 04.04.2008;
2) Nuove N.T.A a seguito osservazione regione lazio ;
3) Comunicazione Dip. Territorio Regione Lazio prot. n.23589/2008 del 04.06.2008,acclarata
al prot. Comunale posta in entrata n.12897 del 16.06.2008;
4) Delibera Consiglio Comunale n.08 del 04.04.2008;
5) Nota Regione Lazio prot. 21428 del 19.05.2008 acclarata al prot . Comunale con
n.0011404 del 22.05.2008;
6) Verbale Commissione Urbanistica Comunale n. 10 del 24.09.2008;
7) Nota Regione Lazio area 2b.05, n. 139600/ del 23.09.2008, acclarata al prot. comunale n.
0020238 del 23.09.2008;
8) Circolare Assessorato Urbanistica Regione Lazio n.6931 del 01.04.1993.-
9) Elaborato Grafico redatto A seguito di Osservazioni della Regione Lazio n.,139600 del
23.09.2008, quanto altro potrà meglio lumeggiare la deliberazione di Consiglio Comunale
sull'applicazione della legge 36/87;
La presente riveste carattere d'urgenza.
Cons. Cav. Mario PROCACCINI.
15 settembre 2008
Consiglio Comunale del 20.12.2007,approvazione Variante generale piani di recupero per Valle Martella
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consiglio comunale del 19.12.07-Dichiarazione di voto .
Consiglio Comunale del 19.12.2007Punto 1: Mi astengo perché non è chiara la ragione del prelievo da detto fondo considerato che i prelievi dal fondo di riserva Ordinario sono consentiti solo nei casi in cui si verifichino esigenze straordinarie relative alla gestione corrente di bilancio o quando le dotazioni degli interventi di spesa corrente si rivelino insufficienti.Punto 2 :Voto Contrario in quanto detta amministrazione redige i bilanci ancor prima che venga approvata la finanziaria obbligandosi poi a fare la variazione di bilancio per adeguarsi alla normativa primaria esponendosi al rischio che venga compromesso il principio del pareggio.Punto 3: Mi astengo. Da applaudire l’iniziativa per la realizzazione del palazzetto dello sport esempio di struttura per il sociale che dovrebbe essere seguita da altre 100 eguali ma mi lascia perplesso che si stia realizzando il palazzetto con un progetto di variante urbanistica autonoma rispetto alla variante per Valle Martella. Ciò che significa ?! Che la variante per il palazzetto dello Sport si sa già che verrà approvata mentre la variante per Valle Martella no ?! E’ per questo che per realizzare il Palazzetto dello Sport si è fatta una variante autonoma ?! E allora i piani di recupero del Comprensorio di Valle Martella si vanno a far benedire ?! Le dico Sindaco che Lei deve far approvare i piani di recupero di Valle Martella, recuperando ogni singolo abusivo, quello stesso abusivo che si reca a votare e che paga le tasse, inserendo all’interno della variante di Valle Martella il palazzetto dello sport in modo che tutti siano tutelati non solo i giovani che vogliono svagarsi ma anche i padri di famiglia che vogliono avere una casa regolare.Se Lei sta approvando un piano di recupero per Valle Martella perché il Palazzetto dello Sport non è compreso nella variante di Recupero di Valle Martella ?! Cosa si nasconde nella variante ad hoc per il Palazzetto dello Sport ?!Punto 4 : L’impossibilità di aver una piena conoscenza in merito all’inserimento alla convenzione per la concessione del servizio di distribuzione del gas metano di un patto aggiuntivo mi porta, pur condividendo l’iniziativa per la concessione del servizio di distribuzione del gas metano, ad astenermi: pertanto, mi astengo.Punto 5: Mi astengo. Pur condividendo l’esigenza di dover rivedere da parte dell’amministrazione comunale le Entrate ritengo che esigenza primaria sia quella di fare in modo che i cittadini siano incentivati a pagare le tasse per un importo, se vogliamo, anche maggiore rispetto al passato ma a fronte di servizi che soddisfino le loro primarie esigenze, quale quello di mettere in sicurezza la circolazione, assicurare un servizio di raccolta dell’immondizia quotidiano, sistemazione dell’impianto idrico (ci sono colli che non hanno l’acqua potabile________) , sistemazione dell’impianto fognario ( non si dimentichi che per Valle Martella in alcune zone le fogne sono state realizzate con tubi che non sono di gress e l’ACEA vuole, al contrario i tubi di gress ); rilascio di permessi di costruire per le abitazioni, ancora abusive ed esistenti da oltre 30 anni.Punto 6: Voto Contrario alla modifica ed integrazione al Regolamento sull’imposta Comunale sugli immobili poiché credo che la cittadinanza non sia stata consultata né informata in merito alle modifiche sull’imposta sugli immobili. E’ inoltre indubbio che a fronte dei tagli dei finanziamenti dello Stato agli Enti locali, i Comuni, compreso Zagarolo, nel modificare il regolamento sull’imposta Comunale sull’ICI non potranno far altro che aumentare l’imposta cosa che non è accettabile a fronte delle ulteriore tasse che dovranno pagare i cittadini come sempre a fronte di servizi inadeguati.Punto 7 : Mi astengo. L’art. 14 del D.L. 28.02.1983 n. 55 convertito in legge 26.04.1983 n. 131 recita testualmente: “ I Comuni provvedono annualmente, con deliberazione, prima della deliberazione del bilancio, a verificare le quantità di aree fabbricabili da destinarsi alla residenza, alle attività produttive e terziarie ai sensi delle leggi 18.04.1962 n. 172 e successive modifiche e integrazioni, 22.01.1971 n. 865 e 05.08.1978 n. 457 che potranno essere cedute in proprietà o in diritto di superficie. Con la stessa deliberazione i Comuni stabiliscono il prezzo di cessione per ciascun tipo di area o fabbricato”.Per poter fare ciò il Comune avrebbe dovuto già avere approvate dalla Regione oltre la Variante Generale, in cui ricordo, non è compresa Valle Martella , i Piani Particolareggiati, attuativi della Variante Generale nonché la variante speciale per Valle Martella (ancora ferma in Regione chissà per quanto senza essere stata approvata) perché solo i piani attuativi della Variante Generale e la Variante, approvata dalla Regione, per Valle Martella individuano le aree di edilizia residenziale pubblica, le aree destinate alle attività produttive e terziarie e solo se in possesso di detti atti può ritenersi credibile la relazione con cui viene determinato il valore espropriativo per le aree di edilizia residenziale pubblica, attività produttive e terziarie su cui il presente consiglio è chiamato ad esprimersi.Punto 8: Mi astengo. Le dichiarazioni di intenti sono come i sogni, molto belli ma svaniscono come spray con il sorgere del giorno. Sarà il futuro a confermare se l’amministrazione è all’altezza degli obiettivi che si prefigge basta che si ricordi che può disporre dei fondi che a tal fine vengono stanziati dalla Provincia, Regione e Comunità Europea. E soprattutto si ricordi di rendere conto di come spende i soldi ai cittadini in nome dei quali amministra il territorio.Punto 9 : Chiedo il ritiro del punto n. 9 nella parte in cui prevede l’approvazione del bilancio di previsione del 2008. Tra le motivazioni che mi spingono a richiedere il ritiro del punto posto all’ordine del giorno vi è il fatto che non vi è un piano normativo certo ( in quanto la finanziaria 2008 non è ancora stata approvata) e pertanto chiedo che questo bilancio venga posticipato. Sottolineo in particolare che i bilanci di previsione possono essere approvati tre o quattro mesi dopo l’approvazione della finanziaria. Chiedo che la seguente richiesta venga messa a votazione. Per il resto esprimo voto contrario:Piacerebbe esprimere il proprio voto su cose serie e certe e non fumose come il bilancio di cui si chiede l’approvazione.Il Bilancio è di circa 20 mln di euro di cui le spese correnti sono circa 10 mln di euro e la rimanente somma, di altrettanti 10 mln di euro, è rappresentata da spese di gestione in conto capitale. Abbiamo spese certe che possiamo rilevare solo dal rendiconto del 2006.A sua volta il bilancio di previsione del 2006 era di circa 20 mln di euro poi tradottosi in 10 – 12 mln di euro disponibili sui 20 mln ipotizzati. Ciò significa che su 20 mln di euro l’amministrazione ha lavorato con 8 – 10 milioni di euro in meno. Ciò significa che il bilancio di 20 mln di euro non è veritiero perché disponibile sarebbe solo la metà della somma, se va bene. Non si può chiedere a questo consigliere di approvare un bilancio in cui si fanno calcoli di entrate astronomiche mai realizzabili perché oltre le entrate bisogna tenere conto delle uscite inevitabili come la somma rilevante che il Comune di Zagarolo deve al Comune di San Cesareo quale suo debitore in forza di un atto di precetto che ha il suo fondamento in un titolo (sentenza di condanna) passato in giudicato.Chiedo che la presente dichiarazione di voto sia allegata alla delibera di questo consiglio comunale .
Cons Cav Procaccini
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Il Sindaco ( Signor Dott Leodori Daniele )parla di silenzio assenso. per i piani di recupero per la frazione di Valle Martella, inviati alla Regione Lazio solo dopo l'interrogazione avanzata dal Consigliere Procaccini (:)
Caro Sindaco i pareri sui vincoli sono stati acquisiti ?
Caro Sindaco dia risposta all'interrogazione proposta da questo Consiglire nella seduta del 30.07.2008 che di seguito riporto """ Si interroga il Sindaco per sapere quando saranno efficaci i piani di recupero di Valle Martella, se sono stati inviati alla Regione Lazio ed il relativo stato dei vincoli"" Noi siamo in attesa delle sue risposte.
( alcune norme sul silenzio assenso-D.L. n.269/2003 )
11 settembre 2008
RIPRENDIAMOCI I NOSTRI VALORI
ORA BASTA!!!!!
A CASA NOSTRA PRETENDIAMO -RISPETTO - SICUREZZA – LEGALITA’
E’ ormai indispensabile ridare a TUTTI gli abitanti di Zagarolo un consapevole e reale senso di SICUREZZA:
I Cittadini sono stanchi dello stato di abbandono in cui ci ha lasciato il menefreghismo di chi ci governa e dovrebbe fare i nostri interessi:
INVITIAMO tutte le ISTITUZIONI a garantire un’assidua ed incessante attività di controllo nei confronti della popolazione immigrata, divenuta ormai una comunità numerosa e nascosta all’interno della comunità ufficiale e visibile dei residenti:
SOLLECITIAMO l’Amministrazione comunale di Zagarolo ad incaricare ed impiegare la polizia urbana per svolgere indagini al fine di verificare costantemente :
QUANTI, QUALI E CHI siano realmente gli immigrati sul TERRITORIO ZAGAROLESE;
il numero degli alloggi dati in affitto; se la legislazione relativa alla vendita di bevande alcoliche sia realmente rispettata:
UN CITTADINO INSICURO E’ UN CITTADINO DEBOLE E SCHIAVO DELLA PAURA E QUINDI UN PAESE INSICURO E’ UN PAESE DESTINATO A SOCCOMBERE E SPARIRE !
BASTA CON LE SCUSE E LE PROMESSE !
VOGLIAMO RISPOSTE E FATTI CONCRETI !!!!
Cons Cav Procaccini Mario
Rotatoria incrocio L. Einaudi - V. Sassobello: dubbi e perplessità
1) Tratto di strada in via Valle del Formale nella zona antistante agli impianti sportivi;
In data 23 giugno 2008, lo scrivente, acquisiva presso la segreteria municipale del comune di Zagarolo, nota di risposta resa dal Geom. Franco Pepe, prot. n. 0013599 del 20.6.2008 per mezzo della quale il medesimo comunicava che, il certificato di collaudo del nuovo tratto di strada realizzato lungo via Valle del Formale è in corso di redazione da parte dell’Ing. Claudio Mirti, mentre per l’opera sita in località Valle Martella, dichiarava di aver già prodotto copia della documentazione richiesta in data 9.6.2006, prot. n. 0020553.
13 settembre 2008 16.10