ON. VITTORIO MESSA

ON. VITTORIO MESSA

22 ottobre 2008

VALLE MARTELLA"PRESUNTA SPECULAZIONE EDILIZIA " ?

RIFLESSIONE DEL CONSIGLIERE PROCACCINI SU VALLE MARTELLA
"PRESUNTA SPECULAZIONE EDILIZIA " ?

Ø Lo scrivente, in qualità di consigliere comunale del Comune di Zagarolo, da oltre due anni e mezzo, propone interrogazione in merito ai piani di recupero tesi al “recupero” di tutti i fabbricati ad uso abitativo e commerciale, edificati oltre trent’anni/quaranta fa nella frazione di Valle Martella di Zagarolo;

Ø Nel corso del consiglio comunale, del 29.12.2007, dopo svariati decenni di immobilismo da parte delle varie Amministrazioni di sinistra e centro sinistra succedutesi nell’ambito del Comune di Zagarolo, venivano finalmente approvati i piani di recupero nella frazione di che trattasi;

Ø Nell’ambito del Consiglio Comunale del 30.07.2008, lo scrivente, non riuscendo ad ottenere alcun tipo di rassicurazione da parte del Sindaco Sig. Leodori, proponeva ulteriore interrogazione orale, tesa ad ottenere precisi chiarimenti in merito allo stato dell’arte dei predetti piani, ovvero finalizzata ad ottenere informazioni circa il recupero dell’intero patrimonio edilizio esistente in località Valle Martella.

Ø I piani di Recupero per Valle Martella, approvati nella seduta consiliare del 29.12.2007, venivano trasmessi alla Regione Lazio solo a seguito dell’interrogazione orale summenzionata, poiché i medesimi risultano acclarati al protocollo dell’Ufficio di Segreteria della Regione, in data 01.08.2008, protocollo reg. Lazio, n. 139600. Ne consegue che, il Sindaco Sig. Daniele Leodori, per motivi non meglio specificati, non ha provveduto a trasmettere i piani di recupero a seguito dell’adunanza consiliare del 29.12.2007 sebbene, i medesimi, fossero stati formalmente approvati a seguito della suddetta adunanza;

Ø Il Regolamento Comunale prescrive che le risposte alle interrogazioni devono essere rese nel corso del successivo Consiglio Comunale, se questo ricade entro i trenta giorni dall’inoltro dell’interrogazione, o, dopo trenta giorni, qualora in tale lasso di tempo non ne sia convocato un altro. Orbene, in data 04.08.2008, è stato convocato un successivo Consiglio Comunale e, comunque i trenta giorni sono scaduti il 30.8.2008. Tuttavia, il Sindaco Sig. Leodori, non ha provveduto a fornire risposta all’interrogazione proposta, violando conseguentemente il Regolamento Comunale, complice anche l’inerzia del Presidente del Consiglio e del Segretario Comunale che non hanno sollecitato in alcun modo il Sindaco al rispetto del Regolamento in questione;

Ø Nel corso della Conferenza dei Capigruppo del Comune di Zagarolo, tenutasi in data 15.09.2008, a seguito di puntuale domanda posta dallo scrivente in merito allo stato dei piani di recupero per Valle Martella, il Sindaco, rispondeva che non aveva ricevuto risposta dalla Regione Lazio e, quindi, ai sensi di una normativa non meglio specificata, sosteneva che può ritenersi applicabile il cosiddetto “silenzio-assenso” che, da quanto risulta allo scrivente (combinato disposto dei commi 1 e 4 della L. R. n. 36 del 02.07.1987), non risulta applicabile alla specie di che trattasi. In ogni caso, eludendo nuovamente la domanda posta e, l’interrogazione proposta in data 30.07.2008, rifiutava di fornire ulteriori informazioni lasciando ampi dubbi interpretativi sia sul reale stato dei summenzionati piani di recupero che sulla veridicità delle informazioni fornite, atteso peraltro che, il medesimo, in molteplici circostanze ha reso risposte confusionarie e contraddittorie, come accaduto di recente per l’istituzione delle Alte Professionalità in ambito Comunale, le indennità corrisposte ad un ristretto numero di dipendenti Comunali, o, la stravagante nomina a vicesegretario di un dipendente sprovvisto nei prescritti requisiti.
Tutto ciò premesso, preso atto dello stato confusionario della situazione e, dei reiterate rifiuti nel fornire delucidazioni da parte del Sindaco in merito alla questione di che trattasi, lo scrivente nutre legittime perplessità sia in merito alla fondatezza normativa del “silenzio-assenso” che alla percentuale del patrimonio edilizio che potrà essere recuperato, atteso che nella località di Valle Martella esistono numerosi vincoli sia di natura idrogeologica che archeologica. Peraltro, ammesso che per la specie in esame possa applicarsi il combinato disposto dei commi 1 e 4 della L.R. 36/87, questo impone che le deliberazioni di consiglio devono essere inviate entro 60 giorni dalla data di deliberazione di controdeduzioni alle opposizioni e l’approvazione si concretizza trascorsi 120 giorni senza aver ricevuto osservazioni da parte della Regione (silenzio-assenso). Nella fattispecie, entrambi i due vincoli temporali, per quanto esposto in premessa, non sono stati rispettati e, dunque, l’intero procedimento per i piani di recupero di Valle Martella andrebbe ripetuto ex-novo a causa del negligente e discutibile modo di gestire l’Ente da parte del Sindaco.
Il Gruppo Consiliare de La Destra per Zagarolo aveva richiesto il recupero dell’intero patrimonio edilizio nella frazione in parola, ma stante l’ingiustificata inerzia palesata dall’Amministrazione nel corso del 2008 teme che, il recupero in oggetto, semmai ci sarà, andrà a beneficiare una piccola percentuale del patrimonio edilizio lasciando nella disperazione le numerose famiglie che abitano da decenni in predetta località.
Cons. Mario Procaccini

ALCUNE NORME.

Il P.P. una volta redatto, viene adottato con delibera del consiglio comunale.
Poi depositato per pubblicazione per 30 giorni.
Vengono effettuate le osservazioni durante questi 30 giorni e per i successivi 30 giorni.
Si avvia la fase delle controdeduzioni con successivi rigetti e accoglimenti. Il pacco viene trasferito in Regione.
La giunta regionale ha quattro possibilità:
non approva e lo ritrasmette in comune;
apporta modifiche sostanziali, il comune deve ripubblicare;
apporta modifiche non sostanziali e approva il piano;
approva il piano.
Dato che l'iter è lungo e macchinoso, si rende necessario salvaguardare il P.P., tramite il sindaco, davanti a richieste di trasformazione del territorio in contrasto con il P.P. adottato.
Queste misure di salvaguardia hanno la durata di 3 anni.

parere regionale
REGIONE LAZIO
DIPARTIMENTO TERRITORIO
Direzione Regionale Territorio e Urbanistica
________________________________________________________________________________________________________________________
Via Giorgione, 129 – 00147 Roma Tel. 06.51681
Roma, lì ………………………..
Comune di S. Angelo Romano (RM)
Oggetto: Riscontro quesito circa l’interpretazione dell’art. 4 della L.R. n. 36/87.
In riscontro al quesito di cui all’oggetto, si ritiene di dover condividere l’interpretazione
fatta propria da codesto Comune in ordine all’ultimo comma dell’art. 4 della L.R. n. 36/87.
Infatti, la laconica disposizione secondo cui “trascorso detto termine gli strumenti
urbanistici attuativi si intendono approvati” - la quale, per così come formulata, non sembra adombrare la necessità di un ulteriore intervento da parte dell’Amministrazione comunale(come espressamente previsto, in ipotesi concettualmente analoga, per es. dall’art. 19 delD.P.R. 8 giugno 2001, n. 327) che chiuda il procedimento – depone indubbiamente a favore della soluzione prospettata.
In altre parole, il silenzio tenuto dalla Regione nel periodo di tempo (120 gg.) a questa assegnato per l’approvazione per piano urbanistico attuativo, acquista un suo specifico valore provvedimentale, concretandosi in un implicito atto di assenso, che è, di per sé, bastevole a completare la fattispecie.
Fermo quanto sopra, appare indiscutibile la generale opportunità che il comune adotti, in tali fattispecie, un atto ricognitivo dell’intervenuta approvazione dello strumento urbanistico a seguito dell’infruttuoso decorso dei termini, al fine di dar contezza ai diretti interessati nonché ai terzi dell’approvazione medesima.
Il Direttore